21 Luglio 2025
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione alcuni elementi di valutazione sugli orrori che si stanno perpetrando in Medio Oriente. Buona lettura e diffusione.
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Il primo è questo articolo di Alessandro Banfi sul suo substack:
Gaza, la barbarieDurissima denuncia di papa Leone XIV: no alla punizione collettiva e allo spostamento forzato della popolazione. Nuova strage per il cibo. Inchiesta di Milano: Sala resta, oggi parla. Ursula a PechinoOgni giorno una strage. A Gaza. Per fame, per le pallottole dei cecchini, per i colpi sparati dai carri armati israeliani, come nel caso della chiesa della Sacra Famiglia. Ieri sono stati uccisi 84 palestinesi. Niente di simile accade oggi nel mondo. tocca al papa, a Leone XIV, alzare la voce per denunciare una “barbarie” che sta assumendo i contorni apocalittici di uno sterminio di massa . Ha detto ieri su Gaza nel post Angelus (vedi Foto del Giorno): «Chiedo nuovamente che si fermi subito la barbarie della guerra e che si raggiunga una risoluzione pacifica del conflitto». Per poi aggiungere parole pesantissime: «Alla comunità internazionale rivolgo l’appello a osservare il diritto umanitario e a rispettare l’obbligo di tutela dei civili, nonché il divieto di punizione collettiva, di uso indiscriminato della forza e di spostamento forzato della popolazione». La punizione collettiva e lo spostamento forzato della popolazione sono concetti arrivati dopo la menzione di tutti i nomi delle vittime uccise dagli israeliani alla parrocchia cattolica della Sacra Famiglia. Quando il pontefice ha condannato i «continui attacchi militari contro la popolazione civile e i luoghi di culto a Gaza». Ha notato ieri Lucio Brunelli nel suo Blog: «Una cosa vada detta con chiarezza: provare orrore e indignazione di fronte a tale scempio umano fa parte dello stesso sentimento cristiano che fa sentire così cara la parrocchia di Gaza. Così, appartiene allo stesso senso cristiano il rispetto della libertà religiosa, anche per chi professa un’altra fede. La distruzione indiscriminata di decine di moschee (pur ammettendo che alcune possano essere state utilizzate da Hamas come basi militari) è una ferita inferta alla coscienza di ogni credente».Lorenzo Cremonesi sul Corriere di oggi riferisce le parole di un medico europeo dell’Unicef: «Il governo Netanyahu ha deciso di affamare gli oltre due milioni e 100mila palestinesi che vivono nella Striscia. I rubinetti degli aiuti sono semichiusi dai primi di marzo, il poco che arriva non basta, è un’asfissia progressiva: comincia a ricordare i drammi dei civili nei conflitti del Novecento e la grande fame imposta da Stalin sugli ucraini nei primi anni Trenta». Secondo l’Unicef, i decessi di palestinesi confermati per mancanza di cibo dall’inizio della guerra lanciata da Israele contro Gaza sono almeno 86, di cui 76 bambini. Intervistato dal Fatto l’ex premier israeliano Ehud Olmert (in carica dal 2006 al 2009) dice: «Definire questa operazione militare una “città umanitaria” è una bestemmia. Si tradurrebbe infatti nell’esatto contrario: una deportazione in un campo di concentramento. Costringere con la forza centinaia di migliaia di persone ad andare e rimanere in un posto prestabilito sorvegliato dall’esercito non è altro che una condanna a vivere in un lager. Penso sia piuttosto un tentativo da parte di questo governo messianico di estrema destra di aiutare i coloni a impossessarsi di tutto il nord della Striscia. Se non ci saranno più i gazawi in tutto il Nord della Striscia, i coloni avranno vita facile». |
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Poi c’è questo post pubblicato su Facebook da Lorenzo Tosa:
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Poi c’è questo video di don Curzio Nitoglia:
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Poi c’è anche questo post su Instagram di Inside Over. Cliccate per vedere il video:

Mohammad Ziad Abu aveva perso due dei suoi figli in un attacco aereo nell’ottobre 2024. Domenica 20 luglio anche lui è stato ucciso dall’esercito israeliano mentre cercava di recuperare aiuti presso i punti della Gaza Humanitarian Foundation. La famiglia di Mohammad ha pubblicato il video trovato sul suo telefono. È stato ucciso vicino a casa sua a Khan Younis. Si può vedere un altro uomo morto accanto a lui. L’uomo recita le sue ultime preghiere dopo aver realizzato che quelli erano i suoi ultimi momenti.
Solo domenica 20 luglio 92 persone in cerca di aiuti nel Nord sono state uccise dall’IDF.
Dal 27 maggio, più di 900 persone sono state uccise mentre cercavano aiuti nei siti del GHF.
Domenica 20 luglio un convoglio del World Food Programme è riuscito a entrare a Gaza: l’ingresso era stato concordato con l’IDF che aveva assicurato non avrebbe sparato. Non appena il convoglio di aiuti è entrato a Gaza, l’IDF ha sparato contro la gente che stava affrontando il convoglio di aiuti del World Food Programme.
Nel frattempo la fame a Gaza è oramai ai massimi livelli: sabato 19 luglio almeno 19 persone sono morte per fame.
#Gazaisstarving #GazaGenocide #worldfoodprogramme #palestine #israel
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E c’è anche questo post su Instagram:

Israele sta utilizzando droni che lanciano missili riempiti di chiodi, metalli e schegge, progettati per esplodere in mezzo alla folla e causare il massimo numero di vittime. Questi frammenti vengono proiettati ad altissima velocità, perforando i corpi, provocando emorragie interne e uccidendo sul colpo. I medici di Gaza riferiscono che molti bambini arrivano negli ospedali con gravi ustioni e ferite da schegge.
Secondo diversi resoconti, questi attacchi vengono intensificati soprattutto quando ci sono grandi assembramenti di persone, nei mercati, nelle file per l’acqua o nei pressi delle cucine comunitarie. Il motivo è evidente, colpire più civili possibile con un solo colpo.
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