venerdì 25 luglio 2025

BYOBLU24 / PARIGI: “Riconosceremo Stato di Palestina...se lo avessimo fatto, non ci sarebbe stato ..."il 7 ottobre” .

 

Macron Palestina

 PS: Sono certo che, dopo aver letto queste parole, il Presidente Charles de Gaulle, lo avrebbe applaudito!!!

Umberto Marabese

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25 Luglio 2025  -  Giulia Bertotto

Sono falliti ancora una volta i colloqui tra Hamas e Israele in Sardegna, mediati da Qatar e Stati Uniti, per una tregua sulla Striscia di Gaza, lingua di terra costiera di quella Palestina bicefala spaccata dalla Cisgiordania e sigillata di fatto dal 2007, dopo che gli ultimi coloni e militari israeliani si ritirarono da questo territorio.

Ieri sera 24 luglio è pervenuto alla stampa un annuncio storico dal presidente Francese Emmanuel Macron: “Riconoscerò lo Stato di Palestina”. 

Lo farà a settembre, alla prossima Assemblea Onu, ha spiegato. Un pronunciamento politico significativo nel panorama internazionale. Mentre dal punto di vista dell’emergenza umanitaria invece ben poco effetto ha l’annuncio, poiché ogni giorno decine di persone muoiono di fame, ferite, stenti e mancanza di cure sulla Striscia, se non vengono uccise mentre attendono un sacco di farina ai punti di distribuzione gestiti da Tel Aviv. Perfino le ONG e le principali agenzie di stampa occidentali hanno denunciato la carenza di cibo sofferta dai loro operatori e inviati.

LE REAZIONI ALL’ANNUNCIO DI MACRON

“Condanniamo fermamente la decisione del presidente Macron di riconoscere uno Stato palestinese accanto a Tel Aviv, dopo il massacro del 7 ottobre” è stato il commento di Netanyahu all’indomani dell’annuncio da Parigi. “Tale decisione incoraggia il terrorismo e rischia di creare un altro Stato emissario dell’Iran oltre a Gaza”, posta su X il suo ufficio. Ha aggiunto che è “una vergogna e una capitolazione al terrorismo, nonché una ricompensa e un incoraggiamento per gli assassini e aggressori di Hamas”.

L’apertura, almeno dichiarata dal presidente francese, ha scatenato anche le ire degli Stati Uniti, che non riconoscono lo Stato di Palestina. Anche per Marine Le Pen riconoscere lo “Stato di Palestina” equivale a “riconoscere uno stato terrorista” ha affermato.

“Tutti parlano da 40 anni della soluzione dei due stati. Mi fa arrabbiare che la gente dica che incoraggiamo il terrore”. Ha affermato Ofer Bronchtein, storico consigliere speciale di Macron per gli affari israelo-palestinesi: “Se ci fosse stata la sovranità palestinese a Gaza il 7 ottobre [2023] il 7 ottobre non ci sarebbe stato. La sovranità è responsabilità”, ha aggiunto.

Dall’Italia il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha affermato che l’Italia riconoscerà lo Stato di Palestina solo se la Palestina al contempo riconoscerà la sovranità di Tel Aviv.

OCCUPAZIONE ILLEGALE DI GAZA DAL 1967

La Corte Internazionale di Giustizia dell’ONU ha stabilito che il territorio di Gaza è occupato illegalmente dal 1967, in quanto Israele controlla lo spazio aereo e marittimo della Striscia, sei dei sette attraversamenti della frontiera terrestre, lo spazio elettromagnetico e il movimento di merci e persone dentro e fuori dalla Striscia.

La cosiddetta soluzione dei “Due stati per due popoli” prevede sin dagli Accordi di Oslo e poi di Camp David l’istituzione di uno stato a maggioranza ebraica e uno a maggioranza arabo-islamica. La questione ha origine nel 1988, quando l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina, riunita ad Algeri, proclamò l’indipendenza dello Stato di Palestina e da allora il riconoscimento è avvenuto a singhiozzo. A livello delle Nazioni Unite, la Palestina ha ottenuto lo status di “Stato osservatore non membro” il 29 novembre 2012. Attualmente oltre 140 dei 193 Stati membri dell’ONU riconoscono lo Stato di Palestina.

INTANTO IN MARE VERSO GAZA

Nel frattempo la nave Handala della Freedom Flotilla Coalition è rimasta isolata per alcune ore, mentre droni israeliani sorvolavano l’imbarcazione diretta verso la Striscia di Gaza con a bordo medicine e cibo; una quantità neppure lontanamente sufficiente a tamponare la fame e la carestia di massa imposta a Gaza, ma con un significato simbolico fortissimo per l’opinione pubblica mondiale.

Questa missione si svolge a poche settimane dall’attacco illegale alla Madleen, un’altra nave della Freedom Flotilla che era partita da Catania, sequestrata illegalmente da Israele in acque internazionali.

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