
Dopo oltre tre mesi di trattative, Unione Europea e Stati Uniti hanno raggiunto un’intesa di massima sui dazi. Le tariffe sui prodotti industriali saranno fissate al 15%, evitando una guerra commerciale su scala globale tra le due principali economie occidentali.
L’accordo coinvolge settori chiave come automotive, semiconduttori, farmaceutica e parte dell’agroalimentare, toccando scambi che valgono circa 1.400 miliardi di euro all’anno.
Esclusi invece alcuni comparti ad alta tecnologia: aerei civili, robotica avanzata e forniture high-tech. Per acciaio e alluminio, i dazi resteranno fino al 50%.
Secondo quanto trapela, l’Unione Europea si impegna anche a investire 600 miliardi di euro negli Stati Uniti e ad acquistare 750 miliardi in energia, in gran parte gas naturale liquefatto proveniente da Washington.
Ma l’accordo è solo di massima, non giuridicamente vincolante. A sottolinearlo è la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha invitato alla cautela:
“Bisogna studiare i dettagli. C’è ancora da lavorare, da battersi, e non è chiaro cosa si intenda per investimenti o acquisto di gas”.
Insieme ai vicepresidenti Antonio Tajani e Matteo Salvini, Meloni ha annunciato l’intenzione di attivare misure di sostegno sia a livello nazionale che europeo per proteggere le categorie più colpite. Il piano prevederà semplificazioni burocratiche e interventi per rafforzare la competitività delle imprese italiane ed europee.
Il 15 % è stato raggiunto in un incontro in Scozia fra Donald Trump e Ursula Von Der Layen che è stato commentato così dal primo ministro ungherese Viktor Orbán: “Si è mangiato Ursula von der Leyen a colazione. Questo non è stato un accordo, Trump è un peso massimo nelle negoziazioni, mentre Madame President è un peso piuma”.
Intanto il Dipartimento del Commercio americano parla di “nuovo equilibrio transatlantico”. Ma tra dazi che restano, esenzioni ancora poco chiare e un’intesa tutta da scrivere nei dettagli, resta da capire chi trarrà davvero vantaggio da questo compromesso. E chi, ancora una volta, potrebbe ritrovarsi a pagare il conto.
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