lunedì 7 aprile 2025

Marco Tosatti - Massacro di Quindici Paramedici a Gaza. L’Esercito Israeliano Ha Mentito, la Prova da un Video del New York Times.


7 Aprile 2025 Pubblicato da Marco Tosatti 

Israele ha ucciso 15 operatori sanitari e soccorritori palestinesi

Erano parte di un convoglio che stava operando nel sud della Striscia di Gaza: intanto l’esercito israeliano ha ordinato l’evacuazione dei civili da Rafah

Corpi recuperati da una squadra della Mezzaluna Rossa nel sud della Striscia di Gaza in un fermoimmagine di un video diffuso su X da Jonathan Whittall dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari

Lunedì l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (OCHA), l’organo dell’ONU che si occupa di emergenze umanitarie, ha raccontato che otto giorni fa 15 operatori sanitari e soccorritori palestinesi, tra cui un dipendente dell’ONU, sono stati uccisi dall’esercito israeliano e sepolti in una fossa comune nel sud della Striscia di Gaza, vicino a Rafah, in un attacco di cui non si sapeva quasi nulla fino a domenica.

È dall’inizio dell’invasione nella Striscia di Gaza che Israele prende sistematicamente di mira operatori sanitari e personale civile che opera all’interno della Striscia, violando moltissime norme del diritto internazionale. Secondo una recente stima dell’OCHA dall’ottobre del 2023 sono stati uccisi nella Striscia di Gaza circa 400 fra medici, infermieri, insegnanti e operatori umanitari, di cui almeno 76 dipendenti di organizzazioni non governative.

Secondo una ricostruzione dei fatti diffusa da Jonathan Whittall, capo dell’OCHA nella Striscia di Gaza, le persone uccise domenica scorsa si trovavano a bordo di cinque ambulanze e di un camion dei pompieri e si stavano dirigendo verso una zona bombardata dall’esercito israeliano. I mezzi sono stati colpiti dal fuoco israeliano sebbene fossero visibilmente segnalati come veicoli di soccorso, e lo stesso è successo con un’automobile dell’ONU arrivata poco dopo. Delle 15 persone uccise, 8 lavoravano per la Mezzaluna Rossa palestinese, il corrispettivo locale della Croce Rossa, 6 per la Protezione civile di Gaza, e una per l’agenzia dell’ONU per i profughi palestinesi, l’UNRWA. L’OCHA ha potuto recuperare i corpi solo domenica; ha trovato i mezzi dei soccorritori distrutti e parzialmente sepolti.

L’esercito israeliano ha detto di aver sparato contro una serie di veicoli privi di fari o altri segnali di emergenza e che tra le persone uccise c’erano un membro importante di Hamas e «altri otto terroristi». Verificare una ricostruzione del genere è praticamente impossibile: l’esercito israeliano peraltro ha spesso nascosto o omesso elementi importanti quando aveva ricevuto accuse simili, in passato.

L’IFRC ha identificato otto delle persone uccise come gli autisti Mostafa Khufaga, Saleh Muamer e Ezzedine Shaath, e gli operatori di primo soccorso Mohammad Bahloul, Mohammed al-Heila, Ashraf Abu Labda, Raed al-Sharif e Rifatt Radwan.

Bashar Murad, direttore sanitario della Mezzaluna Rossa palestinese, ha detto al Guardian che i corpi delle persone uccise trovati sepolti mostravano segni di spari e che uno è stato trovato con le mani legate – il giornale britannico ha specificato di non aver potuto confermare in modo indipendente questa informazione. La portavoce dell’OCHA Olga Cherevko ha auspicato l’apertura di un’indagine per stabilire cosa sia successo esattamente.

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Soccorritori uccisi a Gaza, un video smentisce Israele. Poi l’ammissione dell’esercito

Il New York Times: ’15 i morti, ma le ambulanze avevano le luci di emergenza accese’

ROMA,

di Patrizio Nissirio

 Nyt, in video ambulanze colpite a Gaza con luci emergenza accese

Una strage che scuote ulteriormente le coscienze, anche oltre l’orrore quotidiano di Gaza.

Il New York Times ha pubblicato un video che mostra come ambulanze palestinesi e un camion dei pompieri fossero chiaramente contrassegnati e con le luci di emergenza accese quando l’esercito israeliano ha aperto il fuoco su di loro a Tel Sultan nel sud di Gaza lo scorso 23 marzo, e che contraddice la versione israeliana sull’uccisione di 15 operatori sanitari, i cui corpi sono stati ritrovati questa settimana in una fossa comune. Il video si interrompe quando l’autore, un paramedico, inizia a recitare la preghiera islamica della Shahada, che si pronuncia prima di morire.

L’esercito israeliano, che accusa Hamas di nascondersi nelle infrastrutture civili, aveva dichiarato che i veicoli non avevano i fari accesi e stavano trasportando terroristi. Il video sarebbe stato trovato sul cellulare di uno dei soccorritori. Funzionari della Mezzaluna Rossa Palestinese hanno dichiarato in una conferenza stampa al quartier generale dell’Onu venerdì che presenteranno il video al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il Nyt afferma di averlo ottenuto da un diplomatico Onu di alto rango e di averne verificato ora e luogo. Il nome del soccorritore che ha fatto il video non è stato reso noto per timore di ritorsioni da parte dell’Idf, secondo quanto riferito dal diplomatico.

Stasera l’Idf ha illustrato i primi risultati delle indagini sull’uccisione di 15 soccorritori avvenuta due settimane fa a Rafah, quando i soldati hanno aperto il fuoco su un convoglio di ambulanze dopo averlo “identificato come una minaccia”: l’esercito riconosce che la dichiarazione secondo cui le ambulanze avevano le luci spente era errata e si basava sulla testimonianza dei soldati presenti. Le riprese video pubblicate dal New York Times hanno mostrato che le ambulanze erano chiaramente identificabili e avevano le luci accese, smentendo la prima versione israeliana dell’accaduto.

Il filmato sembra essere stato girato dal sedile passeggero di un’auto. Mostra un convoglio di ambulanze e un camion dei pompieri che percorrono una strada con le luci d’emergenza accese, poi si fermano accanto a un altro veicolo finito fuori strada. Avvicinandosi, si sente un uomo dire: “Oh Dio, spero stiano bene… Eccoli lì, sparsi ovunque. Presto, presto, sembra un incidente”. Due ambulanze sono ferme ai lati della strada e un camion dei pompieri si trova poco più avanti. Tutti i veicoli sono contrassegnati e con le luci d’emergenza accese. Tre operatori umanitari, due con abiti fosforescenti, si dirigono verso l’auto finita fuori strada. Chi filma esce quindi dal veicolo. Si sente una raffica di colpi mentre corre verso l’auto. Poi recita la Shahada. Il video si oscura, ma secondo il Nyt, gli spari proseguono per 5 minuti. In quel lasso di tempo si sente un uomo dire in arabo che ci sono israeliani nella zona. Soldati urlano ordini in ebraico.

Secondo il Times, immagini satellitari scattate subito dopo l’attacco mostrano i veicoli spostati al lato della strada e raggruppati. Due giorni dopo, le immagini mostrano che i veicoli erano stati sepolti. “Accanto alla terra smossa ci sono tre bulldozer militari israeliani e un escavatore. Inoltre, i bulldozer hanno eretto barriere di terra sulla strada accanto alla fossa comune”, scrive. Un altro paramedico palestinese ha poi raccontato alla Reuters di essere stato fermato dai soldati israeliani e di averli poi visti sparare sulle ambulanze, dopo essere intervenuto in seguito a una chiamata d’emergenza vicino a Rafah.

Il 28 marzo, l’Idf aveva riconosciuto di aver aperto il fuoco su ambulanze e mezzi antincendio, sostenendo di averli identificati come “veicoli sospetti”. Il portavoce dell’Idf, Nadav Shoshani, aveva spiegato che i soldati avevano sparato dopo aver individuato “veicoli non coordinati che avanzavano in modo sospetto verso le truppe, senza fari né segnali d’emergenza”.

Aggiungeva poi che, “in seguito a una valutazione iniziale, è stato determinato che le forze avevano eliminato un operativo di Hamas, Mohammad Amin Ibrahim Shubaki, che aveva partecipato al massacro del 7 ottobre, insieme ad altri otto terroristi di Hamas e della Jihad Islamica”.

Solo dopo la rivelazione del video le forze armate israeliane hanno annunciato che sulla vicenda verrà svolta “un’inchiesta approfondita”.

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Questo post di Inside Over, aprite il collegamento per vedere il video

Un video svela come l’attacco al convoglio umanitario che si era precipitato a soccorrere alcune vittime di un precedente attacco israeliano sia stato deliberato, smascherando le bugie dell’IDF che avevano parlato di un incidente. Il filmato è stato rinvenuto per caso sul cellulare di uno dei paramedici trovato insieme agli altri 14 operatori umanitari uccisi nell’occasione e sotterrati poi in una fossa comune verso la fine di marzo.

Il video è stato divulgato dal New York Times ed è stato rilanciato persino dal Jerusalem Post, ricordando che quando gli organismi internazionali avevano denunciato l’eccidio, un portavoce dell’esercito israeliano aveva dichiarato al NYT che l’IDF aveva attaccato diversi veicoli che “‘avanzavano in modo sospetto senza fari o segnali di emergenza verso le truppe israeliane, spingendole a sparare'”.

Se non fosse emerso questo video, l’assassinio degli operatori umanitari sarebbe finito lì, con le denunce dei palestinesi e degli organismi internazionali fatte cadere nel vuoto o al massimo riferite come in contraddizione con la versione dell’IDF, che sarebbe rimasta come documentazione ufficiale.

Invece, almeno per una volta, la verità è venuta a galla, inconfutabile. E rischiara a giorno le dinamiche proprie di questo genocidio.

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Questo post di Voce Ebraica per la Pace testimonia degli ultimi momenti di vita di uno degli infermieri giustiziati.

 

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