
Adozione dell’euro rimandata, senza neppure fissare una data. La Repubblica Ceca continuerà a utilizzare la corona ancora per un po’ di tempo, nonostante siano ormai passati più di vent’anni dall’ingresso nell’Unione Europea.
La Banca Nazionale e il Ministero delle Finanze hanno raccomandato al governo di non prendere troppi impegni sull’adozione della moneta unica, per diversi motivi. Ne risalta uno in particolare, ovvero il sostegno popolare.
“Solo un quarto della popolazione è favorevole all’introduzione dell’euro. Se il sostegno non sale ad almeno il 50%, abbandonare la moneta nazionale non ha senso”
Zbynek Stanjura, ministro delle Finanze
Secondo un documento congiunto della Banca Nazionale e del Ministero delle Finanze, la Repubblica Ceca soddisfa al momento tre requisiti su cinque per entrare nell’euro, ossia: deficit non oltre il 3%, debito pubblico inferiore al 60% del PIL e livello dei tassi di interesse a lungo termine non superiore al 2% rispetto alla media dei primi tre Stati membri.
Il Paese non soddisferebbe invece i criteri relativi all’adesione del Meccanismo di Cambio Europeo (ERM II) e al tasso medio di inflazione (superiore all’1,5% rispetto a quello dei migliori tre Stati membri).
“Vista la complessità del processo di adesione all’area dell’euro, raccomandiamo al governo di non fissare una data“, scrivono il Ministero delle Finanze e la Banca Nazionale Ceca, rimandando una futura decisione all’inizio del ciclo elettorale e del mandato del governo.
In Repubblica Ceca, dove si contano diversi partiti euroscettici, si vota per il Parlamento entro la fine del 2025 e per le presidenziali nel 2028.
Al centro della discussione politica del Paese si aggiungono anche le recenti tensioni commerciali, con i dazi degli Stati Uniti che mettono in primo piano questioni come il controllo sulla politica monetaria nazionale.---
Nessun commento:
Posta un commento