Il presidente del Consiglio degli Esperti Elettorali dell’America Latina a RT:
«Il risultato elettorale in Venezuela è veritiero e affidabile»
di Ernesto J. Navarro - RT
Il Consiglio degli Esperti Elettorali dell’America Latina (CEELA) non ha dubbi sulla
trasparenza del processo elettorale per la Costituente celebrato in Venezuela.
In un’intervista esclusiva per RT, Nicanor Moscoso, ex presidente del Tribunale Supremo
Elettorale dell’Ecuador e attuale presidente del CEELA, ha assicurato che il «risultato
elettorale in Venezuela è veritiero e affidabile».
Ha precisato che il Consiglio Nazionale Elettorale (CNE) del Venezuela ha utilizzato
«lo stesso sistema adottato in tutte le elezioni, incluse quelle del 2015 quando
l’opposizione venezuelana ha conquistato l’Assemblea Nazionale».
Boscoso ha spiegato che si tratta di un «sistema elettronico, verificabile ed
estremamente affidabile», vale a dire, che «chiunque può confermare che i
Il CEELA, invitato nell’ambito del programma di sostegno elettorale utilizzato
dal CNE, era presente con i suoi membri alle 7 verifiche effettuate sul sistema di votazione.
«Eravamo presenti alle verifiche nei giorni precedenti alle votazioni, abbiamo
constatato la legalità delle elezioni per l’Assemblea Nazionale Costituente (ANC) e la
forma di distribuzione ed elezione dei membri dell’Assemblea. Secondo il
nostro parere democratica e che garantisce la partecipazione».
Partecipazione importante
Moscoso ha definito come una «partecipazione importante» la percentuale di
affluenza pari al 41,53% di elettori che si sono recati alle urne per l’elezione dell’ANC,
tenendo presente che i partiti di opposizione hanno deciso di non iscrivere i propri
candidati, ma che se «l’avessero fatto sarebbe giunta al 60 o 70% di partecipazione»,
secondo la sua valutazione.
La circostanza più sorprendente, ha aggiunto, è che in Venezuela «il voto non è
obbligatorio, è facoltativo, volontario e non esistono sanzioni per chi non volesse
esercitarlo», ha indicato il presidente dell’organismo di osservazione elettorale.
Il discorso sui brogli
Negli oltre 10 anni di attività, il CEELA ha constatato che l’uso della categoria «brogli
elettorali» obbedisce a un discorso notato in molti paesi della regione.
«Questo si ripete anche in Venezuela, ma con questo stesso organismo elettorale
l’opposizione ha guadagnato governatori, sindaci e finanche la maggioranza
nell’Assemblea Nazionale. Si tratta di un’impostazione su una certa forma di fare politica
e non di una valutazione reale del processo elettorale», stima Moscoso.
Ha citato come esempio la vittoria di Lenin Moreno in Ecuador (51,16%), dove la
stampa ha parlato di brogli nonostante il risultato e per contrasto ha
menzionato il caso argentino, dove «Mauricio Macri vinse con poco più del 2% di
differenza senza che
nessuno accusasse di brogli l’organismo elettorale».
La penuria contro la pace
Gli osservatori elettorali del CEELA hanno affermato di aver assistito a una grande
affluenza di votanti presso i seggi visitati lungo tutto il territorio venezuelano.
Moscoso ha riferito che presso ogni seggio elettorale ha potuto constatare «molto
entusiasmo per le strade, abbiamo visto civismo e allegria».
Gli elettori chiedevano agli stranieri, ha detto, «di raccontare al mondo che i
venezuelani vogliono pace, non vogliono scontri, ma essere lasciati vivere in pace, che
non siano raccontate menzogne al mondo, che l’unica forma di risolvere le
differenze è attraverso il dialogo, l’Assemblea Nazionale Costituzione e una nuova
costituzione».
L’esperto ecuadoriano, che ha partecipato anche alle elezioni del 2015 quando
l’opposizione ha ottenuto la maggioranza in Parlamento, ha evidenziato un
cambiamento «spirituale» avvenuto nei venezuelani.
«Due anni fa, in occasione delle elezioni per l’Assemblea Costituente il tema
principale era l’economia, l’alimentazione, le medicine. A quel temo la gente ha votato
pensando il voto avrebbe contribuito a migliorare l’approvvigionamento di cibo e
medicine. La scorsa domenica i venezuelani non hanno votato per questo, anche se
continuano ad avere queste richieste. Attualmente le persone non protestano per gli
alimenti, l’economia o le medicine, ma reclamano pace, vivere in pace», ha evidenziato.
Interrogato su eventuali affiliazioni del CEELA con il governo Maduro, il presidente ha
chiarito che i membri dell’organismo sono stati legati alla politica.
Indicando che «la grande maggioranza dei membri proviene da partiti di destra nel
proprio paese di origine». In Venezuela, questa volta, hanno partecipato militanti
di partiti conservatori e liberali di Colombia, Honduras ed Ecuador. Quei membri
del CEELA appartenenti alla sinistra, per diverse ragioni, non hanno potuto partecipare
in questa occasione.
Ha dichiarato infine che il CEELA «non obbedisce a nessun partito politico, governo od
ONG».
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(Traduzione dallo spagnolo per l’AntiDiplomatico di Fabrizio Verde)
Fonte: RT
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Assange consiglia a Maduro di «adottare la Costituzione saudita» per farsi apprezzare
dagli Stati Uniti...
«Non capisco perché [il presidente del Venezuela, Nicolas] Maduro non si affretta ad adottare la Costituzione saudita in modo che il governo degli Stati Uniti sia felice
con lui»
Il fondatore di WikiLeaks e noto giornalista, Julian Assange, ha commentato in maniera
ironica gli ultimi eventi riguardanti la situazione in Venezuela e i reiterati tentativi
degli Stati Uniti di interferire negli affari interni del paese latinoamericano.
«Non capisco perché [il presidente del Venezuela, Nicolas] Maduro non si affretta ad
adottare la Costituzione saudita in modo che il governo degli Stati Uniti sia felice
con lui», ha detto Assange in riferimento alle leggi draconiane vigenti in Arabia
Saudita, contestate da numerosi difensori dei diritti umani---
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