lunedì 27 gennaio 2014

”Sangue siriano sulle mani dei partecipanti”

di: Nando de Angelis
dafne@rinascita.eu
“Mi dispiace che i rappresentanti di alcuni Stati seduti in questa stanza abbiano il sangue dei siriani sulle mani”, così ha esordito il ministro degli esteri della Repubblica Araba di Siria, Walid al Mouallem, nel suo intervento alla Conferenza “Ginevra 2”, a Montreux in Svizzera.
Un duro attacco quello del rappresentante di Damasco che punta il dito contro quei Paesi che hanno armato e finanziato le formazioni dei cosiddetti “ribelli”.
“Vogliono esportare il terrorismo, usare i loro petroldollari per comprare armi e riempire i media internazionali di bugie”. “Ora la maschera è caduta e vediamo la vera faccia di coloro che vogliono distruggere la Siria”, ha aggiunto.
Per nulla intimorito dai richiami del segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, che lo accusava di aver sforato il tempo massimo per gli interventi di apertura e gli concedeva altri 2-3 minuti per concludere, il capo della diplomazia di Bashar al-Assad ha incalzato affermando che non intendeva terminare il suo discorso e che l’intera vicenda siriana “nulla ha a che vedere con l’Islam. In Siria, terroristi ceceni, francesi, sauditi, britannici vogliono imporre uno Stato islamista che riporti indietro il Paese di mille anni”.
Il ministro ha poi replicato alle parole del segretario di stato Usa, John Kerry, che ribadiva l’impossibilità che Bashar al Assad potesse far parte della transizione politica in Siria : “Signor Kerry, siamo venuti qui come rappresentanti del popolo siriano, del suo legittimo Presidente e nessuno, ad eccezione del popolo siriano, può decidere chi è Presidente.
Nessuno ha il potere di conferire o revocare la legittimità di un Presidente, di una costituzione o di una legge, ad eccezione del popolo stesso”, ha concluso Muallem
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