Il V-Day di Genova segna un salto significativo nel profilo politico del
Movimento grillino: dalla casta all'austerity, il vero nemico è
l'Europa della troika. [Anna Lami]
Genova. Sono da poco passate le 14,30 quando Beppe Grillo
esordisce ricordando come si debba risalire al lontano 1960, nelle
giornate di mobilitazione contro il governo Tambroni, per ritrovare
qualcuno con il coraggio di fare una mobilitazione in piazza della Vittoria, senza paura di lasciarla semivuota. E se il terzo VDay non la riempie del tutto - siamo al di sotto dei 100 mila partecipanti attesi - comunque poco ci manca.
Il primo dato che balza agli occhi è il dato generazionale dei
convenuti: il popolo di Grillo ha un'età media di circa 30 anni,
numerose le giovani coppie ed i gruppi di studenti, tante le famiglie
con bambini accalcate nello stand dove i parlamentari 5 stelle, divisi
per commissioni, rendicontano il risultati dei 9 mesi di lavoro in
parlamento. A vedere i partecipanti del terzo V-Day pare che Grillo convinca soprattutto i giovani.
A differenza delle primarie del Pd, delle convention
berlusconiane e della gran parte dei ritrovi di quello che resta della
sinistra anticapitalista, i pensionati nella piazza pentastellata sono
una sparuta minoranza. Chi negli anni a venire porterà sulle spalle il
peso dei disastri che questo sistema sta producendo attualmente guarda
ai 5 stelle con speranza......
Oltre alle tante bandiere del MoVimento, in piazza si notano in gran numero anche i vessilli dei No Tav, alcune bandiere azzurre del comitato per l'acqua pubblica e, proprio sotto al palco, un'effige di Che Guevara.
Il V-Day di Genova segna un salto significativo nel profilo politico del Movimento grillino:
si riducono i meri attacchi alla casta politica, che pure restano i
meglio compresi ed i più applauditi, crescono quelli all'Europa
dell'austerità ed all'euro. Si tenta anche di delineare i primi tratti
che dovrebbero caratterizzare in positivo la società del futuro (sono
citati gli esempi di Correa, Morales e Maduro), in maniera a tratti
confusa, ma indice di un significativo progresso che, probabilmente,
Grillo e Casaleggio intendono innestare nella coscienza del "loro"
popolo.
Uno dei primi pensieri va alle mobilitazioni degli scorsi giorni dei lavoratori del trasporto pubblico genovese:
"che ci provino loro a sfilare in mezzo agli operai" dice Grillo
ribattendo alle accuse di presenzialismo che gli sono state rivolte
dalla classe politica locale per la sua partecipazione in piazza fianco
degli scioperanti.
Povertà ("ci sono 8 milioni di poveri, non possiamo continuare a far
finta che non esistano"), precarietà occupazionale ("c'è troppa gente
costretta ad accettare qualsiasi ricatto per sopravvivere"),
allargamento del divario tra ricchi e poveri: questi i primi temi
toccati dal comizio. In Svizzera, ha ricordato Grillo, il referendum per
ridurre il divario tra il reddito dei manager e quello dei lavoratori
ha purtroppo avuto un esito negativo, ma per lo meno "là ne hanno
parlato per mesi", mentre in Italia si continua ad ignorare la crescente
diseguaglianza sociale.
Quando riferisce di aver ultimato i lavori per dare il via alla procedura di impeachement nei confronti di Giorgio Napolitano,
dalla piazza partono fischi ed urla diretti contro il presidente
golpista. Grillo tuona: "Rimarrai solo, la tradirai da solo l'Italia!".
Ma "Oltre", la parola chiave di questa giornata, è soprattutto "andare oltre il concetto di quest'Europa, a cui non credono più neanche i bambini".
Con sette punti ecco delineata la politica estera europea del "populista arrabbiato" come accetta di essere definito Grillo.
Innanzitutto un referendum sull'euro: "siamo stati truffati quando siamo
entrati, ed ora ci troviamo a competere in un mercato schizofrenico".
Attacca la Bce ed esige "un piano B" sulla questione monetaria.
Sullo sfondo, la semplicità di due grafici chiarisce alla piazza "i vantaggi" dell'adesione italiana alla moneta unica: mentre il Pil nazionale decresce dall'introduzione dell'euro, il debito pubblico aumenta esponenzialmente.
Il secondo punto programmatico riguarda l'opinabile proposta di eurobond ("i debiti vanno spartiti tra tutti"). Ma con la consapevolezza che "non accetteranno mai".
Più interessante e foriera di possibili sviluppi è l'idea di promuovere un'alleanza dei paesi mediterranei per creare una nuova area monetaria e di cooperazione,
perché "non dobbiamo parlare con la Merkel, ma con i paesi simili a
noi, con problemi simili ai nostri". Il riferimento è a Francia, Spagna,
Grecia, Portogallo. "Gli economisti mi criticheranno? Sono loro la
rovina di questo paese, in cinquant'anni non ne hanno azzeccata una".
Si scaglia quindi contro l'obbligo del pareggio di bilancio
("vedremo noi se e come sforare, e non per diritto costituzionale"
attacca)."Abbiamo perso la sovranità monetaria, quella economica, quella
dei nostri figli".
Chiede anche l'abolizione del Fiscal Compact, perché "non possiamo accettare un contratto per il quale dovremo tagliare 50 miliardi l'anno per venti anni".
Infine si rivolge ai giovani, con un'esortazione forte: "non dovete emigrare, dovete cospirare!", tra gli applausi che coinvolgono i ragazzi con la maschera bianca di V per Vendetta.
http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=92317&typeb=0&Non-dovete-emigrare-dovete-cospirare-
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