ROMA – Quello che è successo ha dell’incredibile, stando a ciò che hanno
stabilito i membri della Corte Costituzionale, è dal 1 gennaio del 1948
che l’Italia si basa su leggi errate. La rivelazione è giunta sotto
forma di scuse da parte dell’organo preposto, la Consulta per l’appunto,
che nell’ultima seduta si è espressa così: “Le nostre più sentite scuse
al Popolo italiano, ci siamo sbagliati. E’ la Costituzione ad essere
incostituzionale”. Esautorando di fatto l’intera Repubblica italiana, la
sentenza della Corte ha mandato nel panico l’intera macchina dello
Stato. “Bisogna rifare tutto daccapo” ha asserito l’ex Presidente della
Repubblica, Napolitano; stando invece a quanto sostiene il
costituzionalista e saggio Onida: “Il Presidente avrebbe ragione, ma
osservando alla lettera la sentenza anche la Corte che ha stabilito ciò
sarebbe incostituzionale e quindi non dovrebbe dar valore alla propria
sentenza. Siamo all’impasse, nominiamo Re Napolitano”. Berlusconi è
apparso rilassato, lasciando trapelare semplicemente un “Avete visto…”, a
differenza di un isterico Enrico Letta: “Non valgo di nuovo un cazzo!”.
Ora la palla passerà all’Europa, che, entro pochi giorni, dovrà decidere
se concederci del tempo per ridare una struttura alla nostra penisola o
se espellerci da subito e ricominciare daccapo dall’Impero Romano.
Intanto il giornalista Marco Travaglio ha indetto una manifestazione in
Piazza del Popolo, in cui ha prima bruciato il tesserino da giornalista e
successivamente ha tentato il suicidio ingoiando le pagine della
Costituzione, ma è stato salvato in extremis da Ingroia, che dormiva su
una panchina lì vicino.---------
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