PS: Passate bene le ferie in giroper il mondo signora Yoani? Da come le descrive pare di si, e io ne sono contento<< ......il mare di Lima, il
Tempio Maggiore in Messico, la Torre della Libertà a Miami, la bellezza
di Rio De Janeiro, l’affetto di tanti amici in Italia, Madrid con il
Museo del Prado e la Fontana di Cibele, Amsterdam in mezzo ai canali,
Stoccolma e i cyber attivisti di tutto il mondo che ho conosciuto,
Berlino e i graffiti che coprono quel che resta del Muro che divise la
Germania, Oslo immersa nel verde, New York che non dorme mai, Ginevra
con i diplomatici e la sede ONU, Danzica intrisa di storia recente e la
bellezza unica di Praga.....>> ma con un pochino di invidia. Perchè? Vede signora, lei che vive in un "paese dittatoriale e comunista" come Cuba ha visitato in un sol colpo tutte queste belle località, io, che vivo in un "paese libero e (P)democratico", a sessanta otto anni, dopo averne lavorato 37 di anni, non sono mai riuscito a visitarne uno di quei meravigliosi luoghi perchè servono tanti soldini per andarci. Ma a lei, chi glielo ha pagato questo meraviglioso viaggio intorno al mondo? Se lo vuole dire a noi tutti gli italiani che quest'anno quei luoghi forse li vediamo solo per TV....la ringraziamo!
umberto marabese
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La valigia appoggiata in un angolo, i piccoli regali che hanno
viaggiato al suo interno adesso sono nelle mani di amici e parenti. Gli
aneddoti, invece, verranno fuori con il tempo, perché sono così tanti
che potrei passare il resto della vita ricordando singoli eventi. Sono
già di ritorno. Appena arrivata ho avvertito subito la peculiarità di
una Cuba che in tre mesi di assenza non è cambiata molto. Il gran numero
di uniformi è la prima cosa che mi è saltata agli occhi: militari,
doganieri, poliziotti… perché si vedono tanti uomini in divisa non
appena atterriamo all’Aeroporto José Martí? Perché abbiamo l’impressione
che ci siano pochi civili e molti soldati? Superate le luci opache dei
saloni, sono stata accolta dalla domanda poco amabile di una presunta
dottoressa che voleva sapere se fossi stata in Africa. Da dove vieni,
figlia mia?....
Mi ha guardato storto, vedendo il passaporto azzurro con lo
scudo della repubblica in copertina.
Fuori, ero attesa da colleghi e familiari. L’abbraccio di mio figlio,
il più atteso. Ho cercato subito di recuperare il mio spazio,
immergendomi nel tempo singolare della nostra vita. Dovevo mettermi al
corrente di storie ed eventi accaduti nel quartiere, ma anche nella
città e nel Paese. Sono già di ritorno. Con una carica di energia che i
problemi quotidiani potranno ridurre ma non mi toglieranno mai la forza
per intraprendere nuovi progetti. Una tappa della mia vita finisce e
un’altra sta per cominciare. Ho visto la solidarietà, l’ho toccata con
mano e adesso ho il dovere di raccontare ai compatrioti dell’Isola che
non siamo soli. Ho portato con me tanti bei ricordi: il mare di Lima, il
Tempio Maggiore in Messico, la Torre della Libertà a Miami, la bellezza
di Rio De Janeiro, l’affetto di tanti amici in Italia, Madrid con il
Museo del Prado e la Fontana di Cibele, Amsterdam in mezzo ai canali,
Stoccolma e i cyber attivisti di tutto il mondo che ho conosciuto,
Berlino e i graffiti che coprono quel che resta del Muro che divise la
Germania, Oslo immersa nel verde, New York che non dorme mai, Ginevra
con i diplomatici e la sede ONU, Danzica intrisa di storia recente e la
bellezza unica di Praga. Tutti luoghi che ho portato con me all’Avana,
tra luci e ombre, problemi insoluti, momenti di svago e sorrisi. Sono
già di ritorno e non sono la stessa persona. Qualcosa dei luoghi dove
sono stata mi è rimasto dentro, anche gli abbracci e le parole di
incoraggiamento oggi sono qu insieme a me.------
http://www.lastampa.it/2013/06/03/blogs/generacion-y/il-ritorno-OtwRJDi110L4lYxOQhb5EL/pagina.html
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