umberto marabese
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ROMA
- Ha descritto ai carabinieri la torbida vita sessuale dei religiosi:
minorenni ”offerti” a monsignori e sacerdoti. Perchè, ha spiegato don
Patrizio Poggi, «sentivo il dovere di tutelare la Santa chiesa». Eccola
la denuncia choc che ha portato la procura di Roma alle porte del
Vaticano. Nove nomi di religiosi sui quali il procuratore aggiunto Maria
Monteleone sta cercando di fare chiarezza. A garantire «la serietà di
Poggi», davanti ai militari, lo scorso 8 marzo, c’era monsignor Luca Lo
Russo, consigliere della Santa Sede e, soprattutto, avvocato canonico
dell’ex sacerdote nel procedimento per la riabilitazione, dopo la
sospensione ”a divinis” per una precedente condanna per violenza su
minori. Sono già tre i nomi degli indagati per sfruttamento della
prostituzione minorile. E l’altro filone, relativo alla violenza
sessuale, è ancora in fase preliminare.
RECLUTATORI
Il primo degli indagati è Giuseppe Buonviso, ex carabiniere, già coinvolto in un giro di prostituzione minorile. Dopo la denuncia di Poggi, i carabinieri lo hanno pedinato: accompagnava un ragazzo in una chiesa......
Poi ci sono Giancarlo Aleandri, amministratore ”in nero” della Parrocchia di San Filippo Neri, e Marcello Righettini, direttore di un’agenzia per modelli. Racconta Poggi: «Buonviso frequenta e dimora presso la cappella di San Lauro alla Pisana. E’ un promotore e organizzatore di incontri e attività legate alla prostituzione maschile minorile, attraverso la quale reperisce ragazzi che introduce in Italia e mette a disposizione dei clienti». Poi l’elenco di sacerdoti e degli alti prelati: nove in tutto. «Buonviso - continua Poggi - con Aleandri e Righettini presenta ai clienti i ragazzi. L’ingaggio avviene utilizzando la disperazione e l’assenza di mezzi di sostentamento che caratterizzano la loro condizione sociale».
LOCALI GAY
I minorenni, tra i 16 e i 17 anni, verrebbero pagati tra i 150 e i 500 euro a prestazione. Poggi indica i nomi, i numeri di telefono, sono per la maggior parte romeni. Reclutati in due locali dell’universo gay, al Portonaccio e a due passi dalla stazione Termini. L’11 marzo Poggi integra la denuncia, consegna la posta elettronica di un sacerdote defunto, il nickname è ”Prete schiavo”. Poi fornisce i file con 64 foto di ragazzi, estrapolate dal profilo Facebook di Bonviso.
RECLUTATORI
Il primo degli indagati è Giuseppe Buonviso, ex carabiniere, già coinvolto in un giro di prostituzione minorile. Dopo la denuncia di Poggi, i carabinieri lo hanno pedinato: accompagnava un ragazzo in una chiesa......
Poi ci sono Giancarlo Aleandri, amministratore ”in nero” della Parrocchia di San Filippo Neri, e Marcello Righettini, direttore di un’agenzia per modelli. Racconta Poggi: «Buonviso frequenta e dimora presso la cappella di San Lauro alla Pisana. E’ un promotore e organizzatore di incontri e attività legate alla prostituzione maschile minorile, attraverso la quale reperisce ragazzi che introduce in Italia e mette a disposizione dei clienti». Poi l’elenco di sacerdoti e degli alti prelati: nove in tutto. «Buonviso - continua Poggi - con Aleandri e Righettini presenta ai clienti i ragazzi. L’ingaggio avviene utilizzando la disperazione e l’assenza di mezzi di sostentamento che caratterizzano la loro condizione sociale».
LOCALI GAY
I minorenni, tra i 16 e i 17 anni, verrebbero pagati tra i 150 e i 500 euro a prestazione. Poggi indica i nomi, i numeri di telefono, sono per la maggior parte romeni. Reclutati in due locali dell’universo gay, al Portonaccio e a due passi dalla stazione Termini. L’11 marzo Poggi integra la denuncia, consegna la posta elettronica di un sacerdote defunto, il nickname è ”Prete schiavo”. Poi fornisce i file con 64 foto di ragazzi, estrapolate dal profilo Facebook di Bonviso.
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