Il prefetto Maria Forte
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Migranti, a Reggio Emilia il bando per l'accoglienza va deserto. E' caos
Il prefetto: "I profughi non andranno per strada, situazione sotto controllo"
di FRANCESCO PANDOLFI
Ultimo aggiornamento il 11 aprile 2019 alle 15:09
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Reggio Emilia, 11 aprile 2019 -
Si rischia una vera crisi dei migranti. A Reggio Emilia il bando della prefettura, per l’accoglienza dei richiedenti asilo, è andato deserto. Confcooperative, a cui aderiscono tutte le cooperative sociali reggiane (Dimora d’Abramo e L’Ovile come capofila, unitamente a Centro Sociale Papa Giovanni XXIII, Coress-Il Piccolo Principe, La Vigna, Madre Teresa) che in questi anni, insieme al Ceis e alla cooperativa Ballarò, hanno accolto quasi tremila rifugiati in terra reggiana, circa 1.400 dei quali ancora presenti sul territorio emiliano, si sono fatti da parte.
Il motivo è nelle nuove regole della gara d’appalto decise dal ministero dell’Interno, che prevedono circa 21 euro a migrante, rispetto ai circa 35 euro fino a ora dispensati alle cooperative. «Il capitolato di questo nuovo bando riduce il ruolo delle cooperative a dispensatori di pasti in piatti, posate e bicchieri di plastica usa e getta, e un letto con lenzuola di carta da buttare, e che quasi non copre neanche gli oneri della sicurezza sul lavoro delle persone assunte – ha spiegato Valerio Maramotti, presidente della cooperativa sociale e del Consorzio Oscar Romero –....
. Nella vita degli uomini, il cibo e il letto sono importanti ma non sono tutto e noi abbiamo cercato di non dare soltanto un tetto e un piatto di pasta a queste persone, inserendole nel miglior modo possibile in una società nella quale potessero diventare figure attive e produttive, in grado di dare e non soltanto di ricevere»....
Secondo le cooperative, quella di non partecipare al bando «è stata una decisione molto sofferta e meditata – ha continuato Maramotti –. Finora abbiamo gestito l’accoglienza proponendo percorsi di reale integrazione sociale e lavorativa, e possiamo dire che a oggi i numeri delle persone inserite con successo nel mondo del lavoro e in attività sociali lo dimostrano». Don Giuseppe Dossetti, che in passato è stato socio della Dimora D’Abramo – salvo poi lasciarla nel 2016 dicendo al Carlino: «Io e gli altri sacerdoti eravamo i rappresentanti dell’ispirazione ecclesiale, oggi la cooperativa ha una logica imprenditoriale» – si pone al fianco delle cooperative.
«Mi riconosco nel loro comunicato – ha detto don Dossetti –. Con 21 euro non si può garantire l’accoglienza. Se vogliono risparmiare va abbreviata la durata dell’attesa dei migranti». A gettare acqua sul fuoco, però, ci pensa il prefetto di Reggio Emilia, Maria Forte. «Il bando è scaduto ieri (martedì; ndr) quindi abbiamo bisogno di esaminare le possibilità, anche se non ce ne sono tante. Comunque, non lasceremo per strada i migranti. Non vorrei dare un segno di eccessivo ottimismo, ma noi questa situazione riusciremo a gestirla. È seria, ma non allarmante. Troveremo una soluzione al problema»---
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