giovedì 17 ottobre 2013

Videotestamento di Priebke:"Fosse Ardeatine terribili, ma impossibile dire no"

 PS: Informazione. Ognuno di noi ha il diritto di sapere per poter giudicare e mettere la parola fine su di un terribile episodio causato dalla "2° guerra mondiale". Bisogna su questo meditare sulle "guerre per portare la pace nel mondo" che in questo momento stanno facendo morte e distruzione in paesi che niente a noi hanno fatto: probabilmente nemmeno sanno che l'Italia esiste! Basta con le guerre, perchè sono quelle che poi portano a questi episodi terribili.
umberto marabese
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 In un messaggio registrato dal suo legale e intitolato 'Guai ai vinti', l'ex capitano delle Ss dice: "Non ci si poteva rifiutare, ci fu detto che era un ordine di Hitler, e chi non voleva farlo sarebbe stato fucilato". E sull'attentato di via Rasella: "I partigiani cercarono di proposito la rappresaglia nazista".
 ROMA - Nel video-testamento registrato poco prima di morire, Erich Priebke parla dell'eccidio delle Fosse Ardeatine e sostiene che si trattava di un ordine al quale "non era possibile rifiutarsi". Priebke racconta che l'ordine di eseguire la rappresaglia fu dato al capitano Schultz. "Il capitano Schultz - racconta Priebke nel video - fu eletto da Kappler come organizzatore della rappresaglia. Lui era già stato in guerra nel fronte contro i russi ed era più abituato alla morte e alle rappresaglie. Per noi, per me e gli altri, era una cosa terribile". L'intervista è condotta dal suo legale, Paolo Giachini, nella casa romana del 'boia' morto la settimana scorsa a 100 anni. E alla domanda se fosse possibile rifiutarsi, Priebke risponde: "Naturalmente non era possibile rifiutarsi".

http://video.repubblica.it/dossier/priebke/priebke-nel-videotestamento-i-gap-sapevano-che-ci-sarebbe-stata-una-rappresaglia/143388/141922FOTOSTORIA DI UN NAZISTA....


"Schultz - spiega Priebke - prima della rappresaglia disse a tutti: questo è un ordine di Hitler che dobbiamo eseguire e chi non vuole farlo, meglio che si metta con le altre vittime perché sarà anche lui fucilato". Il video messaggio si conclude mostrando la frase letta da Priebke nel corso dell'udienza del 3 aprile del 1996 davanti al Tribunale militare di Roma: "Sento, dal profondo del cuore - la dichiarazione letta da Priebke e mostrata nel video messaggio - il bisogno di esprimere le mie condoglianze per il dolore dei parenti delle vittime delle Fosse Ardeatine... Come credente non ho mai dimenticato questo tragico fatto, per me l'ordine di partecipare all'azione fu una grande tragedia intima... Io penso ai morti con venerazione e mi sento unito ai vivi nel loro dolore".

'Guai ai vinti'. Nel video-testamento, l'intervistatore, che è lo stesso Giachini, prende le mosse dalla autobiografia dell'ex capitano delle Ss, intitolata 'Vae victis', cioè "guai ai vinti", titolo che viene poi dato all'intera intervista.

L'attentato di via Rasella. Ma Priebke, il cui feretro martedì scorso è stato preso a calci e pugni ad Albano Laziale dove la salma era stata trasportata per il funerale, nel messaggio parla anche dell'attentato di via Rasella, che sarebbe stato compiuto apposta dai 'Gap comunisti' per provocare la rappresaglia da parte dei tedeschi e ottenere la rivolta della popolazione. "L'attentato di via Rasella - afferma - fu fatto sapendo che dopo l'attentato viene la rappresaglia poiché Kesselring quando ha preso il suo comando in Italia ha fatto mettere sui muri un avviso che spiegava che qualunque attentato contro i tedeschi era punito con la rappresaglia". "Questo è risaputo - dice ancora Priebke - e loro lo hanno fatto a proposito perché pensavano che una nostra rappresaglia poteva creare una rivoluzione della popolazione".

Nodo sepoltura. Intanto l'avvocato del 'boia', intervistato da Oltreradio.it, annuncia: "Abbiamo da pochi minuti preso contatto con il console dell'ambasciata tedesca in Italia che in queste ore si sta occupando della questione sepoltura in una riunione con l'ambasciatore. Attendiamo notizie dopo la nostra richiesta che la salma sia mandata in Germania". Poi dice: "Non sono a conoscenza di dove sia in questo momento il corpo di Priebke, e questo è scandaloso. Denunceremo tutto alle autorità competenti". Ma sul giallo della custodia della salma, il ministro della Difesa, Mario Mauro, a margine di una audizione al Senato ha ribadito: "Il ruolo del ministero della Difesa è di fornire, su richiesta del prefetto di Roma, un contributo logistico ad un problema di ordine pubblico". Mauro ha poi confermato che la salma dell'ex Ss è "ancora lì" anche se, ha poi subito precisato, "sarà una disposizione del prefetto di Roma a modificare questa situazione. In questo momento è così, ma potrebbe essere stata spostata mentre io ero in audizione visto che, ovviamente, la salma può essere spostata in qualsiasi momento".

Polemiche su pentimento. Sul pentimento di Priebke, Giachini torna a dire: "Non è vero che non si è pentito. Il mio assistito si è più volte comunicato e confessato in chiesa. Priebke ha incontrato, in forma privata, i familiari di alcuni caduti delle Fosse Ardeatine". La smentita, tuttavia, arriva subito per bocca di Giulia Spizzichino, ebrea di 86 anni con alle spalle una famiglia sterminata ad Auschwitz e nella strage delle Ardeatine: "Giammai - dice - nella vita. Non è mai successo. E' una balla grossa quanto una casa!". Poi aggiunge: "Priebke mi ha rovinato la vita. Semmai potrei perdonarlo io per quello che ha fatto a me. Ma non sono autorizzata a farlo anche per loro". Ma Giachini insiste e torna a dire: "Non è vero che Priebke non si è pentito. Il mio assistito si è più volte comunicato e confessato in chiesa. Priebke ha incontrato, in forma privata, quattro parenti di alcuni caduti delle Fosse Ardeatine che l'hanno perdonato".

"Il mostro nell'oblio". "Da alcuni giorni siamo purtroppo costretti a occuparci della morte di un personaggio sulla cui salma non si è ancora trovata una soluzione. Siamo stanchi, è da giorni che inseguiamo una bara. Ora dobbiamo mettere nell'oblio quel personaggio e lavorare sulla speranza per i nostri giovani e per la nostra città". Lo ha detto il presidente della comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici intervenendo all'Assemblea capitolina straordinaria sulla Shoah, riferendosi alla morte di Erich Priebke. Pacifici ha poi invitato l'assemblea a votare la mozione che vieta luoghi per la commemorazione di chi ha commesso crimini contro l'umanità dicendo: "Un luogo di ritrovo dei nostalgici già ce l'abbiamo e si trova a Predappio: ci basta e, se possibile, vorremmo eliminarlo".

Il rabbino amico del Papa. Erick Priebke "ha perso l'opportunità di chiedere perdono", secondo Abraham Skorka, il rabbino argentino amico di Papa Francesco. Intervistato dall'Osservatore Romano, Skorka risponde solo dopo un "lungo silenzio" ad una domanda dell'intervistatrice sull'ufficiale delle Ss che proprio in Argentina aveva trovato rifugio dopo il periodo della Shoah. "Penso - afferma Skorka - che ha perso l'opportunità di chiedere perdono. L'importanza del perdono è ciò che ci rende esseri umani migliori. Tutto qui".



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