L'associazione consumatori segue la linea-Brunetta: "Il conduttore di Che tempo che fa è pagato colcanone, dobbiamo sapere quanto".
"Non posso dirle quanto guadagno, sono tenuto a un accordo di riservatezza". Sperava di cavarsela così Fabio Fazio incalzato, domenica sera, da Renato Brunetta nel salotto di Che tempo che fa. E invece no: il Codacons vuole vederci chiaro e chiede limpidezza. I consumatori e gli utenti radiotelevisivi hanno presentato un esposto alla Corte dei Conti contro
la Rai ed hanno chiesto all'Agenzia delle Entrate di accedere ai
contratti per "scoprire" quanto, alla fine, Fazio si mette in tasca ogni
anno. Non solo lui nel mirino: le associazioni hanno chiesto di far
luce anche sui compensi di Luciana Littizzetto e Roberto Benigni. Vere star della tv che costano tanti soldi.
Trasparenza - In una nota le due associazioni garantiscono che "non appena avremo questi dati sarà nostra cura divulgarli allo scopo di garantire massima trasparenza ai teleutenti"......
Più o meno proprio quello che chiedeva ieri Brunetta e che Fazio ha glissato con classe. Adesso tutto sarà portato alla luce del sole perché la Rai è azienda di Stato e ci vuole, appunto, chiarezza su ogni scelta di Viale Mazzini: "quanto dichiarato da Fazio ieri è assolutamente assurdo e falso - dicono le associazioni in difesa dei consumatori - nessuno può impedire per contratto di rendere pubblici i compensi, soprattutto se chi riceve il cachet decide di dare comunicazione di quanto percepito".
Canone - Brunetta, all'indomani dell'animata discussione con Fazio, ha scritto una lettera a Dagospia per spiegare le ragioni della sua provocazione: in poche parole, il capogruppo Pdl alla Camera voleva far emergere le cifre del nuovo contratto del re della domenica chic di Rai3, perché quello che Fazio si mette in tasca è frutto del canone. Sulla stessa lunghezza d'onda, poi, anche l'Aduc: "Sapere come funziona il canone - scrive in una nota - dove finiscono le tasse dei cittadini è un dovere che la Rai non rispetta, nonostante glielo imponga la legge". Sono tutti in attesa, ora, della Corte dei Conti. Fazio compreso.
Trasparenza - In una nota le due associazioni garantiscono che "non appena avremo questi dati sarà nostra cura divulgarli allo scopo di garantire massima trasparenza ai teleutenti"......
Più o meno proprio quello che chiedeva ieri Brunetta e che Fazio ha glissato con classe. Adesso tutto sarà portato alla luce del sole perché la Rai è azienda di Stato e ci vuole, appunto, chiarezza su ogni scelta di Viale Mazzini: "quanto dichiarato da Fazio ieri è assolutamente assurdo e falso - dicono le associazioni in difesa dei consumatori - nessuno può impedire per contratto di rendere pubblici i compensi, soprattutto se chi riceve il cachet decide di dare comunicazione di quanto percepito".
Canone - Brunetta, all'indomani dell'animata discussione con Fazio, ha scritto una lettera a Dagospia per spiegare le ragioni della sua provocazione: in poche parole, il capogruppo Pdl alla Camera voleva far emergere le cifre del nuovo contratto del re della domenica chic di Rai3, perché quello che Fazio si mette in tasca è frutto del canone. Sulla stessa lunghezza d'onda, poi, anche l'Aduc: "Sapere come funziona il canone - scrive in una nota - dove finiscono le tasse dei cittadini è un dovere che la Rai non rispetta, nonostante glielo imponga la legge". Sono tutti in attesa, ora, della Corte dei Conti. Fazio compreso.
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