Manifestazione dei Comitati contro l'impianto del Gerbido, ma
soprattutto "contro un'informazione di parte". La settimana scorsa la
settima "anomalia" in sei mesi di attività. Le versioni ufficiali non
convincono e si basano su dati parziali.
L’ultimo incidente è datato 20 ottobre 2013. L’ennesima anomalia, l’ennesimo blocco all’interno dell’inceneritore.
Con questo fanno sette da quando la primavera scorsa il grande camino è
entrato in funzione (si fa per dire). Contro le emissioni, ma
soprattutto contro l’informazione parziale sui guasti e le ripercussioni
tornano a sfilare i comitati No Inceneritore. Il corteo parte alle 14
di oggi da Porta Susa e arriverà in via Verdi davanti al palazzo della Rai, assunta a emblema di un’informazione che «si limita a dare spazio ai comunicati stampa di Trm, senza ascoltare mai l’altra campana» afferma Pierclaudio Cavallari, del Coordinamento Rifiuti Zero, esponente di Pro Natura, uno dei leader della protesta.
L’ultima nota dell’azienda che gestisce l’impianto del Gerbido, il 20
ottobre parlava di “un problema tecnico nelle due linee attive del
termovalorizzatore (un blocco alla caldaia della Linea 2 e un’anomalia
al sistema di abbattimento degli ossidi di azoto nella Linea 3)” per
questo, comunicava “è stato deciso – sulla base del principio di
precauzione adottato da Trm nella fase di esercizio provvisorio (maggio
2013 – aprile 2014) – di interrompere il funzionamento dell’impianto ed
effettuare le
necessarie attività di controllo e verifica”......
Poche righe, senza dare
ulteriori spiegazioni. «L’azienda e i media continuano a parlare di
piccoli imprevisti di collaudo, rassicurando i cittadini sulle
emissioni. Ma la verità è che non ci informano su quanto stia accadendo»
prosegue Cavallari. Oggi, davanti alla stazione di Porta Susa si
attendo 2-3mila persone provenienti da Torino, ma soprattutto dalla sua
cintura sud-ovest dove il tema dell’inceneritore è maggiormente sentito,
oltreché dalle altre provincie del Piemonte. «Per noi è sempre più
difficile reperire i dati da Arpa e da Trm, soprattutto da quando
quest’ultima è diventata una società privata». E, si sa, la paura
aumenta in modo direttamente proporzionale alla mancanza di
informazioni, all’indeterminatezza prodotta da azienda e istituzioni che
«continuano a minimizzare senza fornire i dati». Insomma, torna il tema
della trasparenza, che, soprattutto su questioni tanto sensibili,
sarebbe l’unico antidoto contro la paura diffusa. Gran parte di queste
associazioni e comitati – tra cui figura anche il Movimento 5 stelle –
sono contro l’inceneritore a prescindere («da anni ci battiamo per una
gestione dei rifiuti che preveda il trattamento a freddo»), ma se
inceneritore deve essere, almeno diteci senza filtri cosa sta accadendo,
è il ragionamento. Ce n’è anche per il Comitato locale di controllo
“dei cittadini” aggiungono loro: «E’ un organismo nominato da chi
l’inceneritore l’ha voluto, nelle cui riunioni non si può prendere la
parola e i verbali vengono prodotti dopo sei mesi».
Restano poi le promesse disattese dalle istituzioni, a partire dal mancato trasferimento della Servizi Industriali,
azienda presente a Orbassano che secondo quanto riportato in una
mozione del Pd in Provincia “è la principale piattaforma in Italia per
il trattamento dei rifiuti pericolosi: può lavorare 500.000 tonnellate
l’anno”. L’accordo di programma prevedeva che a fronte dell’entrata in
funzione dell’inceneritore, uno dei primi elementi di compensazione
sarebbe stato proprio il trasferimento della Servizi Industriali. Mai
avvenuto. Da anni si susseguono mozioni, ordini del giorno e documenti
nei vari consigli dei comuni di Grugliasco, Beinasco, Orbassano,
Rivalta. Ma senza nessun effetto. Insomma, il Comune che fa? s'impegna,
s'indigna e si sdegna ma anche questa volta getta la spugna (a dire il
vero senza gran dignità).
Dal 19 aprile (giorno in cui ha iniziato a bruciare) si sono verificati
cinque “intoppi”: il 2 maggio blackout per infiltrazioni d’acqua; il 10
e 11 luglio una valvola by-pass ha impedito il passaggio dei fumi
attraverso i filtri; il 10 agosto stop dell’impianto ma per cause non
del tutto chiarite; il 12 agosto guasto alla pompa che porta l’acqua,
necessaria per generare vapore durante la combustione, alla grande
caldaia. Il 2 ottobre si è verificato un nuovo incidente ed è stata
fermata la linea 2 per sforamenti delle emissioni. Il 20 ottobre
l’ultima anomalia.
http://www.lospiffero.com/buco-della-serratura/basta-menzogne-sullinceneritore-13172.html
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