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sabato 26 ottobre 2013

“Basta menzogne sull’inceneritore”: La settimana scorsa la settima "anomalia" in sei mesi di attività.

 Manifestazione dei Comitati contro l'impianto del Gerbido, ma soprattutto "contro un'informazione di parte". La settimana scorsa la settima "anomalia" in sei mesi di attività. Le versioni ufficiali non convincono e si basano su dati parziali.
L’ultimo incidente è datato 20 ottobre 2013. L’ennesima anomalia, l’ennesimo blocco all’interno dell’inceneritore. Con questo fanno sette da quando la primavera scorsa il grande camino è entrato in funzione (si fa per dire). Contro le emissioni, ma soprattutto contro l’informazione parziale sui guasti e le ripercussioni tornano a sfilare i comitati No Inceneritore. Il corteo parte alle 14 di oggi da Porta Susa e arriverà in via Verdi davanti al palazzo della Rai, assunta a emblema di un’informazione che «si limita a dare spazio ai comunicati stampa di Trm, senza ascoltare mai l’altra campana» afferma Pierclaudio Cavallari, del Coordinamento Rifiuti Zero, esponente di Pro Natura, uno dei leader della protesta.

L’ultima nota dell’azienda che gestisce l’impianto del Gerbido, il 20 ottobre parlava di “un problema tecnico nelle due linee attive del termovalorizzatore (un blocco alla caldaia della Linea 2 e un’anomalia al sistema di abbattimento degli ossidi di azoto nella Linea 3)” per questo, comunicava “è stato deciso – sulla base del principio di precauzione adottato da Trm nella fase di esercizio provvisorio (maggio 2013 – aprile 2014) – di interrompere il funzionamento dell’impianto ed effettuare le necessarie attività di controllo e verifica”......
Poche righe, senza dare ulteriori spiegazioni. «L’azienda e i media continuano a parlare di piccoli imprevisti di collaudo, rassicurando i cittadini sulle emissioni. Ma la verità è che non ci informano su quanto stia accadendo» prosegue Cavallari. Oggi, davanti alla stazione di Porta Susa si attendo 2-3mila persone provenienti da Torino, ma soprattutto dalla sua cintura sud-ovest dove il tema dell’inceneritore è maggiormente sentito, oltreché dalle altre provincie del Piemonte. «Per noi è sempre più difficile reperire i dati da Arpa e da Trm, soprattutto da quando quest’ultima è diventata una società privata». E, si sa, la paura aumenta in modo direttamente proporzionale alla mancanza di informazioni, all’indeterminatezza prodotta da azienda e istituzioni che «continuano a minimizzare senza fornire i dati». Insomma, torna il tema della trasparenza, che, soprattutto su questioni tanto sensibili, sarebbe l’unico antidoto contro la paura diffusa. Gran parte di queste associazioni e comitati – tra cui figura anche il Movimento 5 stelle – sono contro l’inceneritore a prescindere («da anni ci battiamo per una gestione dei rifiuti che preveda il trattamento a freddo»), ma se inceneritore deve essere, almeno diteci senza filtri cosa sta accadendo, è il ragionamento. Ce n’è anche per il Comitato locale di controllo “dei cittadini” aggiungono loro: «E’ un organismo nominato da chi l’inceneritore l’ha voluto, nelle cui riunioni non si può prendere la parola e i verbali vengono prodotti dopo sei mesi».

Restano poi le promesse disattese dalle istituzioni, a partire dal mancato trasferimento della Servizi Industriali, azienda presente a Orbassano che secondo quanto riportato in una mozione del Pd in Provincia “è la principale piattaforma in Italia per il trattamento dei rifiuti pericolosi: può lavorare 500.000 tonnellate l’anno”. L’accordo di programma prevedeva che a fronte dell’entrata in funzione dell’inceneritore, uno dei primi elementi di compensazione sarebbe stato proprio il trasferimento della Servizi Industriali. Mai avvenuto. Da anni si susseguono mozioni, ordini del giorno e documenti nei vari consigli dei comuni di Grugliasco, Beinasco, Orbassano, Rivalta. Ma senza nessun effetto. Insomma, il Comune che fa? s'impegna, s'indigna e si sdegna ma anche questa volta getta la spugna (a dire il vero senza gran dignità).

Dal 19 aprile (giorno in cui ha iniziato a bruciare) si sono verificati cinque “intoppi”: il 2 maggio blackout per infiltrazioni d’acqua; il 10 e 11 luglio una valvola by-pass ha impedito il passaggio dei fumi attraverso i filtri; il 10 agosto stop dell’impianto ma per cause non del tutto chiarite; il 12 agosto guasto alla pompa che porta l’acqua, necessaria per generare vapore durante la combustione, alla grande caldaia. Il 2 ottobre si è verificato un nuovo incidente ed è stata fermata la linea 2 per sforamenti delle emissioni. Il 20 ottobre l’ultima anomalia.
http://www.lospiffero.com/buco-della-serratura/basta-menzogne-sullinceneritore-13172.html

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