lunedì 13 novembre 2023

Maurizio Blondet - Opporsi all’identità digitale...subito e con forza!

 




Rob Roos è un membro del parlamento europeo, olandese, manda questo segnale:

 

Pessime notizie. Il Parlamento Europeo e gli Stati Membri hanno appena raggiunto un accordo sull’introduzione dell’Identità Digitale, #eID .

 Subito dopo, il commissario EU  Breton ha affermato: “Ora che abbiamo un portafoglio di identità digitale, dobbiamo inserirci qualcosa…”,  alludendo una connessione tra Moneta Digitale di Banche Centrali (CBDC)   [abolizione de3l contante] eID.

 Hanno ignorato tutti gli esperti di privacy e gli specialisti di sicurezza. Stanno portando avanti tutto.

 Non sono ottimista. Ma non è ancora troppo tardi. Il Parlamento deve ancora votare su questo. Fai sapere al tuo eurodeputato che sei contrario all’identità digitale e che vuoi che il tuo eurodeputato voti contro!

https://twitter.com/Rob_Roos/status/1722304545676497141?s=20

 

Ecco  come si esercita la dittatura totale e  le decisioni  per il nostro asservimento  tramite controllo sociale e moneta digitale vengono prese: al disopra dei governi,  senza  alcuna votazione  dei parlamenti nazionali,    in base ad ordini ricevuti dalle centrali globali non identificate, e ovviamente  tenendone all’oscuro l’opinione pubblica, a cui  alla fine verrà detto “Ce lo chiede l’Europa”

 

Cosa sia e cosa serva (a  “Loro”) l’identità digitale è ben spiegato qui:

IDENTITÀ DIGITALE: EUROPEAN E-WALLET


L’identità digitale è un mezzo (https://t.me/dereinzigeitalia/858) per arrivare al portafoglio elettronico e tracciare ogni utilizzo del denaro.

 

1) VERSO LO SVILUPPO DEL SOFTWARE

 

Il 3 giugno 2021 è stata presentata una modifica del Regolamento (UE) n. 910/2014  che definisce le regole che uniformerebbero la prestazione di servizi fiduciari su territorio UE, stabilendo i meccanismi di implementazione dei sistemi  di identità elettronica

(https://digital-strategy.ec.europa.eu/en/policies/eudi-wallet-toolbox)

da parte dei singoli stati membri. A seguito di questa   l’UE starebbe puntando sulla realizzazione di un wallet europeo

(https://www.corriere.it/tecnologia/22_dicembre_22/cos-e-il-wallet-digitale-europeo-che-potrebbe-arrivare-nel-2024-e-cosa-c-entra-con-spid-e-carta-di-identita-elettronica-c147384f-5b09-46c1-88a7-8fd0c90b1xlk.shtml),

il quale andrebbe ad uniformare l’accesso ai servizi e l’identità digitale di ciascuno stato membro dell’UE.

All’ordine degli sviluppi odierni il progetto   finge di essre solamente una documentazione  che servirà per gli sviluppi veri e propri dei software che permetteranno a ciascun cittadino di disporre di un’identità digitale europea, la quale servirà ad uniformare  sia per i servizi   pubblici che privati. Tali software dovrebbero essere open source  a detta della Commissione Europea , ma risvolti futuri potrebbero benissimo rendere open source soltanto i client, lasciando proprietari

(https://www.agendadigitale.eu/sicurezza/cyber-resilience-act-un-rischio-per-il-software-open-source-come-risolvere/)

i software lato server, ossia quelli che permetteranno di fatto la reale gestione dei nostri dati. Open source, infatti, di per sé non vuol dire software libero . Anche Android è open source, ma rimane di proprietà di Google che può usarlo per accedere ai nostri dati: il rendere open source software che verranno poi gestiti da proprietari serve solo per avere sviluppatori che lavorano gratis al progetto, e non è alcuna garanzia di privacy per l’utente finale.

 

2) COSA ANDRÀ AD UNIFICARE

 

Verranno sostituite ed integrate la carta d’identità, la patemte,  la firma elettronica con valore legale , il passaporto (https://en.softonic.com/articles/ue-wallet-digital-application),

la tessera sanitaria (https://www.quotidiano.net/economia/it-wallet-spid-rpvibl94),

titoli professionali (https://www.intesa.it/it-wallet-o-eudi-wallet-cosa-succede-con-le-identita-digitali-in-italia/),

diplomi e lauree (https://www.altalex.com/documents/news/2023/03/16/european-digital-identity-wallet).

In altre parole verrà potenziata l’identità digitale, così da implementare le funzionalità dell’attuale SPID a livello europeo, estendendone le funzionalità . Per creare il wallet infatti sia SPID che la CIE saranno fusi insieme  e avranno come infrastruttura di base un’estensione dell’app IO.

Attualmente la sperimentazione  è  partita da Trento ma piano piano sarà estesa a tutta l’Italia.

 

3) COME SARÀ COLLEGATO ALL’EURO DIGITALE

 

Questi portafogli virtuali non conterranno solamente i documenti ma fungerànno da vero e proprio portafoglio digitale  che permetterà di implementare l’euro digitale

(https://tg24.sky.it/economia/2022/11/07/euro-digitale-20232).

Tali portafogli saranno forniti  da banche o da intermediari autorizzati e gestiti dalla BCE (https://www.ecb.europa.eu/paym/digital_euro/html/index.en.html#pubs), o dalla BCE stessa, in quanto ne saranno collegati. Ciò significa che ogni transazione si può ricondurre potenzialmente all’individuo, ciò farà sparire totalmente l’anonimato garantito dal contante.

L’integrazione dell’euro digitale negli E-wallet è prevista per il 2026 e si presenterà  come una risposta alla sfida offerta dalle criptovalute  perché considerate come una minaccia alla stabilità finanziaria, ciò, vuol dire, che impediscono di avere un totale controllo sulla moneta in circolazione.

 

4)  POSSIBILI SVILUPPI FUTURI

 

L’identità digitale  unificata è uno dei punti principali inerenti al digitale proposti dall’Agenda 2030

(https://www.weforum.org/agenda/digital-identity/).

Una moneta digitale è totalmente programmabile, ciò significa che la valuta potrebbe sparire da un wallet per un qualsiasi motivo, si può partire dalla scusa del terrorismo e del riciclaggio di denaro per controllare i flussi di denaro, cosa che già è implementata nell’UE , per poi passare alla lotta all’evasione fiscale e ad altro ancora. Si tratta senza alcun dubbio di uno strumento tecnologico molto forte i cui utilizzi totalitari sono molteplici e di varia natura.

 

CONCLUSIONI

 

L’UE wallet  sarà difeso con la retorica dell’ottimizzazione della burocrazia e dell’accesso facilitato ai servizi.

Gli oppositori saranno demonizzati come retrogradi che non stanno al passo coi tempi, così come è stato fatto dai media mainstrem nei confronti di coloro che si sono opposti all’obbligo del pagamento elettronico tramite POS

(1 (https://www.dday.it/redazione/43109/con-lobbligo-del-pagamento-elettronico-arrivano-i-no-pos-vogliono-zero-commissioni),

//www.corriere.it/economia/consumi/22_novembre_24/bancomat-carte-credito-stop-all-obbligo-accettarli-sotto-30-euro-sanzioni-congelate-88fb6408-6bd7-11ed-a1e9-9f4731a1c832.shtml),

4 (https://corrieredibologna.corriere.it/notizie/cronaca/23_maggio_08/bologna-il-tassista-che-pubblica-gli-incassi-su-twitter-contro-i-no-pos-gomme-tagliate-e-insulti-sui-social-777e0fa6-6bb0-4858-bdcf-47f029af2xlk.shtmlhttps://corrieredibologna.corriere.it/notizie/cronaca/23_maggio_08/bologna-il-tassista-che-pubblica-gli-incassi-su-twitter-contro-i-no-pos-gomme-tagliate-e-insulti-sui-social-777e0fa6-6bb0-4858-bdcf-47f029af2xlk.shtml)).

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