21 Novembre 2023
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, ho ricevuto questo articolo dal (generale) Piero Laporta, con l’intimazione a non chiamarlo generale. E doverosamente llo offro alla vostra attenzione. Buona lettura e diffusione. A margine: ma a qualcuno di tutti quelli che sbraitano in questi giorni idiozie sesquipedali, non esclusi alcuni ministri femmina, è passato di sfuggita per la testa che la maggior causa di femminicidio nel nostro Paese attualmente è l’aborto volontario, a migliaia di esemplari? O è una di quelle cose che è meglio ignorare e concentrarsi sulle centoundici donne uccise (non solo da uomini) in un anno? Buona lettura e diffusione.
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Non barate, femminelle e femminelli. Qualunque ancestrale società patriarcale, persino premedievale, ebbe più rispetto della vita, di quanta ne abbia la comunità da voi portata negli stucchevoli cortei salmodianti, con fiaccolate e fiori, a spegnersi e appassire, simbolo adeguato alla tomba della civiltà cristiana, col prete argentino ignorante e compiacente a tenervi bordone.
Sono passate poche settimane da quando Federico Rampini inutilmente v’ammonì: <Il disarmo strategico dell’Occidente era stato preceduto per anni da un disarmo culturale. L’ideologia dominante, quella che le élite diffondono nelle università, nei media, nella cultura di massa e nello spettacolo, ci impone di demolire ogni autostima, colpevolizzarci, flagellarci. Secondo questa dittatura ideologica non abbiamo più valori da proporre al mondo e alle nuove generazioni, abbiamo solo crimini da espiare. Questo è il suicidio occidentale>.
Perché un minuto di silenzio per una che dopo tutto scelse chi frequentare?
Dovremmo fare oltre tremila minuti di silenzio per i morti nei cantieri che lo schelleniano berciante Landini lasciò degenerare nell’insicurezza, nell’inadeguatezza dei salari, nell’oltraggio al lavoro, costui coi suoi iperpagati predecessori.
Dovremmo fare migliaia di minuti di silenzio per le vittime della delinquenza, nativa e importata, incoraggiata da una giustizia accecata e scellerata.
Dovremmo fare 50mila minuti di silenzio per gli annegati nel Mediterraneo, attirati dalle Ong dei servizi segreti tedeschi e francesi, nonché dalle stupoide omelie farisaiche d’un prete argentino, un satrapo che predica la povertà, ma non può tornare a Buenos Aires sennò lo lapidano la madri della Plaza de Mayo.
Dovemmo fare almeno 400 minuti di silenzio per lo Stato e per le persone morte e storpiate dal terrorismo, coi carnefici tutelati, coccolati e riparati da magistrati traditori e telegenici parenti delle vittime.
Dovremmo fare centinaia di minuti di silenzio per i soldati mandati a morire, storpiarsi, infettarsi d’uranio per proteggere il petrolio altrui.
Femminelle e femminelli, avete stravolto persino il diritto di famiglia, disegnato per la prima volta nella storia dell’Europa da Napoleone Bonaparte, imperatore, massone e dissoluto finché non fu ristretto a Sant’Elena.
Voi siete di gran lunga peggiori, quantunque non siate imperatori, non siate massoni e non possiate essere dissoluti quanto vorreste. Voi siete peggiori perché avete stravolto il diritto naturale, dando dignità ai mussulmani che, attraverso Allah, l’Onnipotente e il Misericordioso, hanno più rispetto del feto di quanta voi ne abbiate per voi stessi, femminelle e femminelli.
Siete così beceramente ignoranti da farvi condizionare da una strega, da ultimo ladra di tangenti, al punto di non capire che se puoi uccidere, smembrandolo, un bambino nella pancia della madre, dove sarebbe più al sicuro, diventa legittimo uccidere chiunque, anche una donna, uccidere chiunque, come appunto accade ogni giorno, nonostante o grazie al vostro berciare.
Elusa la sacralità del ventre materno, dove un vostro maiale “frulla i feti”, non c’è legge che possa fermare la violenza, tanto meno la lezioncina scolastica d’una seguace delle sette.
E’ necessario quindi solo l’ininterrotto silenzio, meditato.
Tacete dunque, copritevi il capo, fate penitenza. Cristo vince nonostante voi, femminelle e femminelli, sicari della civiltà occidentale.
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