Sono ovunque, anche nelle nostre campagne, nei campi coltivati. Sono negli “agrofarmaci” utilizzati quale trattamento su frutta e verdura. Parliamo dei Pfas.
Pfas (o Pfas): nome sconosciuto ai più che raccoglie la famiglia dei perfluoroalchilici. Parliamo di sostanze industriali impermeabilizzanti. Vengono usate per rendere idrorepellenti tessuti sportivi, pelli, schiume anti incendio, pellicole, padelle. Sono ovunque attorno a noi.
Regolarmente spruzzati nei nostri terreni
E ora sappiamo con certezza che sono pure nei pesticidi, che già di loro bene non fanno. La rivista Il Salvagente ha diffuso il nuovo dossier pubblicato dalla rete europea Pesticide Action Network e da Generations futures, che riporta l’elenco dei pesticidi che contengono gli inquinanti per sempre, regolarmente spruzzati nei nostri territori.
Arriva il super testimone: il professor Philippe Grandjean...
E così il processo in corso in Veneto (il più grande processo per contaminazione ambientale degli ultimi anni) si fa ancora più teso. Dopo la testimonianza dell’avvocato Robert Bilott – il legale americano che ha sconfitto i giganti della chimica (la sua storia è stata raccontata da Mark Ruffalo nel film Cattive Acque) – è stato chiamato a deporre il professor Philippe Grandjean, scienziato danese, fra i maggiori conoscitori di inquinamento da Pfas. L’appuntamento nell’aula della corte d’assise del tribunale di Vicenza è per il 27 novembre.
Le malattie causate dai Pfas
Non si scherza con i Pfas. Un’esposizione prolungata può causare cancro, malattie del sistema nervoso centrale, sviluppo anomalo dell’apparato genitale maschile, infertilità, patologie della tiroide. Quindici ex manager della società Miteni di Trissino (in provincia di Vicenza) sono sotto processo per disastro e inquinamento delle acque. Negli anni la fabbrica – che produceva impermeabilizzanti per la grande industria – avrebbe disperso queste sostanze nei terreni, nell’aria e soprattutto nell’acqua.
Sono nell’acqua e nella catena alimentare
Fra le province di Vicenza, Padova e Verona è stata compromessa una falda acquifera grande come il Lago di Garda, la seconda più grande d’Europa. Il problema riguarda 300 mila persone e in prospettiva 800 mila perché la falda si muove. Ma il fatto è che per anni quell’acqua contaminata è stata bevuta dalla popolazione. I Pfas sono nella catena alimentare. I Pfas sono inodori, incolori e insapori. Sono pericolosissimi e sono attorno a noi.
La Regione Veneto venne a conoscenza della contaminazione nel maggio 2013. Sulle responsabilità politiche c’è tutto un capitolo da scoprire. Per quanto riguarda la verità giudiziaria il gruppo delle Mamme No Pfas punta molto sulla testimonianza del professor Grandjean.
Il pericolo di infertilità
Il luminare danese, professore di Salute Ambientale ad Harvard e Cambridge nelle sue pubblicazioni spiega che i tipi di Pfas sono più di 4.700. Le molecole sono molto resistenti, tanto da essere state impiegate dagli americani per la prima volta anche nella costruzione della bomba atomica, prima dell’uso indiscriminato nell’industria. I Pfas bloccano il recettore del testosterone e riducono la capacità procreativa del maschio del 50%. Mentre nelle donne i Pfas alterano il recettore per il progesterone e le donne che allattano trasmettono il veleno. Tanto che i figli sovente hanno un tasso di sostanze velenose superiore a quello degli adulti.
Si è continuato a chiedere una indagine epidemiologica, stoppata proprio dalla Regione Veneto, ufficialmente perché troppo costosa. L’Istituto superiore di sanità aveva previsto una spesa di cofinanziamento di 252.000 euro.
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