Un faalse flag con strage di nemici politici di Bibi?
Israele ha ammesso che alcuni dei partecipanti uccisi a un festival musicale vicino ai confini della Striscia di Gaza non sono stati uccisi da Hamas, ma da un pilota di elicottero Apache che ha scambiato le persone in fuga per militanti di Hamas.
In precedenza, gli israeliani hanno anche testimoniato che alcuni dei morti al confine sono stati uccisi dall’IDF durante lo scoppio dei combattimenti, cadendo tra due fuochi.
Israele ha ammesso che alcuni dei partecipanti uccisi a un festival musicale vicino ai confini della Striscia di Gaza non sono stati uccisi da Hamas, ma da un pilota di elicottero Apache che ha scambiato le persone in fuga per militanti di Hamas.
In precedenza, gli israeliani hanno anche testimoniato che alcuni dei morti al confine sono stati uccisi dall’IDF durante lo scoppio dei combattimenti, cadendo tra due fuochi.
“alcuni? “
Elicotteri Apache israeliani che sparano alle auto: “I piloti Apache testimoniano di aver sparato un’enorme quantità di munizioni, svuotato la ‘pancia dell’elicottero’ in pochi minuti, volato per riarmarsi e sono tornati in aria, ancora e ancora. Ma non ha aiutato e loro lo hanno capito”, ha riferito Mako.
Sembra che gli elicotteri Apache si siano concentrati sui veicoli che tornavano a Gaza dal festival di musica elettronica Nova e dai kibbutz vicini, attaccando le auto con l’apparente consapevolezza che all’interno potevano trovarsi prigionieri israeliani. Hanno sparato anche su persone disarmate che scendevano dalle auto o camminavano a piedi nei campi alla periferia di Gaza.
Un pilota Apache ha riflettuto sul tortuoso dilemma se sparare alle persone e alle auto che tornavano a Gaza. Sapeva che molti di quei veicoli avrebbero potuto contenere prigionieri israeliani. Ma ha scelto comunque di aprire il fuoco. “Scelgo obiettivi del genere”, rifletteva il pilota, “dove mi dico che la possibilità che io spari anche qui sugli ostaggi è bassa”. Tuttavia, ha ammesso che il suo giudizio “non era al 100%”.
“I piloti si resero conto che c’era un’enorme dif
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