Il procuratore di Catanzaro a Mezz'ora in Più.
“La Storia ci insegna che le cose dirompenti si fanno nei primi sei mesi di
legislatura, poi con il tempo si perde potere e si fanno mediazioni al ribasso”.
Lo ha detto il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri a Mezz’ora in più su
Rai Tre. Per questo motivo l’accordo raggiunto dal Movimento 5 Stelle e
Partito Democratico sulla riforma Bonafede della prescrizione è una
“mediazione al ribasso”, ha detto Gratteri....
Il magistrato osserva intanto che nella mediazione di governo c’è “una disparità
di trattamento” tra chi è assolto e chi è condannato in primo grado. Inoltre,
osserva Gratteri, “la prescrizione serviva per costringere il legislatore, i politici
a interessarsi a fare le modifiche per velocizzare il processo senza diminuire i
diritti, questa è la madre di tutte le riforme”.
Quanto alla sua scelta come ministro della Giustizia da parte di Matteo Renzi
nel 2014 e al tanto discusso rifiuto opposto dall’allora Capo dello Stato
Giorgio Napolitano, “pare che Napolitano abbia detto che sono un pm troppo
caratterizzato, è ancora vivo, qualche giornalista può andare a chiedergli cosa
voleva dire”. Se avesse fatto il ministro? “Di certo poi non sarei tornato a fare
il magistrato. Magari avrei fatto l’agricoltore”.
“In questo Consiglio superiore della magistratura vedo una forte etica, vedo
gente che si indigna. E’ un Csm che mi piace, è molto serio, molto duro”, ha
aggiunto Gratteri.
Nessun commento:
Posta un commento