da La Repubblica.it
Il premier ha chiuso le consultazioni. L'ultimo incontro con il leader 5S che pronuncia parole dure: "I nostri punti nel programma o meglio il voto". E poi: "Non ha senso toccare l'impianto dei decreti sicurezza". Lega: "Appello ai parlamentari a non votare questo mercificio". FdI: "Opposizione senza sconti". Berlusconi: "Lega ha consegnato Paese alla sinistra".
ROMA - Torna in salita il percorso per la nascita di un governo giallo-rosso. Sono terminate le consultazioni delle forze politiche da parte del premier incaricato Giuseppe Conte che stamattina alla Camera ha incontrato il centrodestra, il segretario dem e i 5Stelle. E proprio l'ultimo intervento, quello di Luigi Di Maio, è stato molto duro.
Il capo politico 5Stelle ha detto che Conte è un premier "super partes" (quindi non in quota 5Stelle e questo significa la possibilità di rivendicare il posto di vicepremier). Ha sostenuto di aver rinunciato già due volte alla possibilità di essere presidente del Consiglio. Poi - a proposito dei decreti sicurezza, i provvedimenti nel mirino del Pd - ha detto che non ha senso contestarne la ratio. E ha sostenuto, con tono alquanto minaccioso: "O passano i nostri punti del programma o meglio tornare al voto". Un intervento così tranchant che arriva la replica del vicesegretario dem, Andrea Orlando: "Di Maio ha cambiato idea? Lo dica chiaramente". Prudente Giuseppe Conte: "Di Maio duro? Non ho sentito il discorso", dice al termine delle consultazioni.....
Ben più conciliante - rispetto a Di Maio - era stato l'intervento del segretario dem Nicola Zingaretti, ricevuto subito prima da Conte insieme alla delegazione del Pd. "Abbiamo indicato al presidente incaricato quelli che devono essere i principali elementi di novità per un governo di svolta per questo nostro Paese" ha dichiarato il segretario dem Nicola Zingaretti dopo il colloquio.
"Innanzitutto - ha aggiunto - il taglio delle tasse sui salari medio bassi come elemento di giustizia" e per il rilancio dei consumi". Poi "il tema del lavoro con un vero e proprio piano con investimenti pubblici e incentivi per investimenti privati, le infrastrutture green e per industria 4.0".
"I dati dell'Istat - ha affermato ancora il segretario dem - confermano purtroppo la necessità di una svolta e di nuova stagione politica. Oltra alla riduzione delle tasse per i ceti medio-bassi, il rilancio del team scuola come grande mezzo di formazione del Paese: abbiamo proposto una rivoluzione del concetto di diritto allo studio, con la gratuità dall'asilo all'università per i redditi medio-bassi".
"A Conte - ha sottolineato il leader democratico - abbiamo posto il tema di riaprire una stagione di vere politiche per la sicurezza urbana".
"Su questo tema in questi mesi c'è stata molta propaganda - ha attaccato Zingaretti - ma vere politiche per la sicurezza urbana significa innanzitutto chiudere il contratto con le forze dell'ordine, significa investire sulle forze dell'ordine, sui presidi nei quartieri, riaprire la stagione del grande piano periferie, cioè di investimenti nelle nostre città nel campo della cultura, dell'aggregazione, dello sport, e quindi una strategia per rendere piu sicure le città del nostro Paese".
Poi il punto più dolente, dal punto di vista dem: la politica sui migranti, quella dei porti chiusi, fortemente voluta da Salvini ma sostenuta anche dai Cinquestelle. "A Conte chiediamo che sui decreti sicurezza si proceda almeno al recepimento delle indicazioni pervenute dal presidente della Repubblica". "Abbiamo parlato approfonditamente di tutti i dossier. È stata una discussione seria. Non si è parlato di nomi", ha chiarito il capogruppo del Pd alla Camera, Graziano Delrio.
Le consultazioni con il centrodestra
Lega Prima del leader democratico, partner, insieme ai grillini, del governo giallo-rosso, Conte aveva ricevuto la delegazione della Lega composta dal sottosegretario uscente al Lavoro Claudio Durigon, e dalla sottosegretaria uscente al Mibac Lucia Borgonzoni. La Lega, hanno dichiarato, "fa appello alla coscienza di deputati e senatori a non votare questo mercificio" e dunque "a far mancare i voti"."Volevamo avere dal presidente una rassicurazione che non verrano toccati certi provvedimenti voluti dalla Lega, un no netto non è stato detto" ha precisato Borgonzoni. Durigon, a proposito dello scontro con il Pd sui presidenti leghisti delle Commissioni che non vogliono lasciare la poltrona, ha ribadito: "I presidenti non cambieranno".
"Salvini questa volta ha sbagliato": il malcontento nella base della Lega
Forza Italia Dopo il partito di Giorgia Meloni, è stato il turno di FI. Dopo il colloquio, Silvio Berlusconi ha detto di "aver manifestato al presidente Conte il nostro dissenso per un'operazione fragile e inadatta. Era meglio il voto". Ha però convenuto che "l'aumento dell'Iva sarebbe un errore madornale perché si ridurrebbe la domanda interna e aumenterebbero le spese delle famiglie".
"Il fatto che la Lega abbia proposto di risuscitare l'esperienza gialloverde - ha poi affermato il leader di FI - rappresenta per noi un problema politico molto serio, su cui tutti gli elettori di centrodestra devono riflettere seriamente perché così si è consegnato il Paese alla sinistra".
Conte, 5 giorni per formare nuovo governo
Giuseppe Conte ha cinque giorni di tempo per formare il suo nuovo governo e sciogliere la riserva nelle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ma la strada resta in salita, anche perché non sarà affatto facile mediare tra Cinquestelle e Pd, fino a ieri acerrimi nemici e ancora molto distanti su questioni incandescenti come quelle dell'immigrazione e del taglio dei parlamentari. Senza dimenticare la quota 100, la Tav, il reddito di cittadinanza, la manovra.Il professore pugliese ha spiegato ieri che vuole un governo “per” e non “contro”. La sfida è far accettare ai democratici la sua presunta terzietà. Per scegliere personalmente la squadra e rendersi autonomo anche dal Movimento.Saranno quindi cinque giorni di passione per i protagonisti della partita giallo-rossa: tra martedì e mercoledì l’avvocato conta di tornare dal Capo dello Stato con la sua lista di ministri. Fisco, giustizia e cantieri sono le prime grane che i due partner di governo si troveranno a dover affrontare.
Conte dunque punta a costruire il "suo" governo, con qualche nome vecchio e parecchi ministri nuovi. Al segretario dem Nicola Zingaretti lo ha spiegato chiaramente: "Voglio ragionare con le due forze politiche e incidere sui nomi dei ministri. Voglio che la squadra risponda all’idea che ho di questo governo". Senza dimenticare la partita che riguarda personalmente il capo politico del M5S Luigi Di Maio e il suo ruolo nel nuovo esecutivo.
Conte incaricato premier: "Governo nel segno della novità. Ho superato i dubbi"
IL DISCORSO DI CONTE IN VERSIONE INTEGRALE
Conte parla di un governo per l'ambiente, la tutela della biodiversità e dei mari, per una istruzione di qualità, una ricerca all'avanguardia, infrastrutture sicure e reti efficienti, per la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale. Un governo che veda un "Mezzogiorno rigoglioso" in un Paese nel quale la "pubblica amministrazione non sia permeabile alla corruzione.
I nodi da sciogliere
Il premier incaricato chiuderà oggi le sue consultazioni. Per ora dem e 5S hanno tavoli separati, poi dovranno trovare una convergenza. I nodi principali da sciogliere sono il vicepremier, il ministero dell'Interno e l'Economia. Conte dovrebbe presentare la lista dei ministri non prima di martedì. Quanto al voto dei Cinquestelle sulla piattaforma Rousseau, non si conosce ancora la data. Potrebbe comunque essere mercoledì prossimo, comunque prima del passaggio del governo in Parlamento per la fiducia. I ministri dovrebbero giurare martedì o mercoledì. Il passaggio alle Camere per la fiducia dovrebbe avvenire venerdì o al più tardi il lunedì successivo.Le reazioni
Durissime le reazioni delle opposizioni che già annunciano battaglia. "Tutti in piazza nella capitale il 19 ottobre per una giornata di orgoglio italiano, me lo chiedete in migliaia, bisogna farsi sentire contro il furto di democrazia", annuncia il leader della Lega Matteo Salvini nella quotidiana (e probabilmente ultima) diretta Fb dal tetto del Viminale.Un messaggio che si trasforma in un proclama. Militanti e simpatizzanti si ritroveranno in una piazza di Roma, forse la stessa Piazza del Popolo dell'8 dicembre 2018, forse per la capienza addirittura si punterà su San Giovanni, per una mobilitazione contro il "governo delle poltrone e del Conte-Monti", come ormai lo chiama. Una manifestazione che seguirà quella promossa da Giorgia Meloni per il giorno della fiducia."Non vi libererete così facilmente di me, non ho paura di mesi o un anno o due di opposizione, torneremo" ha promesso-minacciato Salvini in una diretta video in cui ha ricordato che il "capo dello Stato è del Pd" e ha attaccato la presidenza Ue che adesso apre portoni al nuovo governo.---
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