Il vicepremier da Mosca, dopo lo sbarco a Pozzallo, chiede a Bruxelles di "cambiare la normativa". E dice: "C'è ipocrisia di fondo in Europa sulla Libia". Risponde la Commissione: "Noi non la consideriamo sicura". E il ministro dell'Interno avverte: "Se vogliono agevolare il lavoro degli scafisti non lo faranno in mio nome".
I 378 migranti dei 450 rimasti a bordo delle due navi della Guardia di Finanza e del dispositivo Frontex sono sbarcati al porto di Pozzallo. E la vicenda ha scatenato un nuovo botta e risposta tra Matteo Salvini e l’Unione Europea a causa della diversità di vedute circa la “sicurezza” dei porti libici. La Commissione ha replicato al ministro dell’Interno dicendo: “Non consideriamo la Libia un porto sicuro”. Immediata la nuova risposta: “O si cambia, o saremo costretti a muoverci da soli“. “L’Ue vuole continuare ad agevolare il lavoro sporco degli scafisti? Non lo farà in mio nome”, ha detto il vicepremier....
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