PS: <<Delusione delle associazioni. Sconcerto anche da parte del mondo ambientalista. Per Legambiente "dopo
aver puntato sul silenzio, ora Renzi punta sull’astensione. Il suo
partito inviterà gli italiani a non recarsi alle urne. Scandaloso".
Anche per Greenpeace è "in atto una strategia di annichilimento del voto referendario">>...vergogna!
umberto marabese
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Sul sito dell'Agcom il
documento che classifica i democratici tra i partiti astensionisti.
Guerini e Serracchiani confermano. Cuperlo: "Per piacere, fermatevi"
di MONICA RUBINOROMA - Il 17 aprile si vota per un referendum abrogativo sulla legge ambientale che regola le trivellazioni in mare, richiesto da nove Consigli regionali (Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise). Se vincerà il Sì, le concessioni estrattive entro le 12 miglia dalla costa non verranno più prorogate. Ma oggi la discussione è sull'astensione del Pd in merito alla consultazione, presa di mira dalla minoranza dem e delle opposizioni. Lo certifica un documento dell’Agcom che classifica appunto il Partito democratico tra le forze politiche che si asterranno. "Chi l'ha deciso?", tuona la sinistra del partito.....
La risposta arriva dopo qualche ora sottoforma di una nota durissima firmata dai vicesegretari del Pd, Lorenzo Guerini e Debora Serracchiani: "Questo referendum è inutile. Non riguarda le energie rinnovabili, non blocca le trivelle (che in Italia sono già bloccate entro le 12 miglia, normativa più restrittiva di tutta Europa), non tocca il nostro patrimonio culturale e ambientale. Serve solo a dare un segnale politico, come hanno spiegato i promotori. E costerà 300 milioni agli italiani".
I vicesegretari sostengono, inoltre, che il referendum non si poteva accorpare alle comunali (in realtà la legge che disciplina l'istituto referendario, la n. 352/1970, non contiene espresse previsioni sulla possibilità o meno di abbinare il referendum abrogativo con le elezioni amministrative. A decidere per il no all'accorpamento è stato il Viminale per "difficoltà tecniche non superabili in via amministrativa: ci vuole una legge apposita", come ha detto il ministro Angelino Alfano rispondendo al question time del 3 febbraio scorso).
"I soldi per questo referendum - conclude la nota - potevano andare ad asili nido, a scuole, alla sicurezza, all'ambiente. E di questo parleremo durante la direzione di lunedì, ratificando la decisione presa come vicesegretari. Se il referendum passerà l'Italia dovrà licenziare migliaia di persone e comprare all'estero più gas e più petrolio. Lunedì vedremo chi ha i numeri - a norma di Statuto - per utilizzare il simbolo del Pd".
La genesi del referendum. Facciamo un passo indietro. Prima del parere positivo della Consulta, che ha dichiarato ammissibile uno dei sei quesiti referendari presentati - quello appunto sulla durata dei permessi a esplorazioni e trivellazioni - il governo aveva cercato di evitare il referendum, introducendo una serie di norme nella legge di Stabilità che hanno ribadito il divieto di trivellazioni entro le 12 miglia mare. Di fatto, quindi, l'esecutivo è sempre stato contrario alla consultazione. Per questo appare abbastanza scontata la "neutralità" del Pd sul tema.
La protesta della sinistra Pd.Tuttavia la minoranza interna insorge perché la decisione non è stata presa collegialmente: "Apprendo dal sito dell'Agcom che il Pd avrebbe assunto la posizione dell'astensione al referendum di Aprile sulle trivelle in mare - afferma in una nota Roberto Speranza - mi chiedo come e dove sarebbe stata assunta questa scelta".
E Davide Zoggia aggiunge: "Astensione sul referendum 'no triv'? Se fosse confermato ciò che è scritto sul sito dell'Agcom non andrebbe bene per niente". Mentre Gianni Cuperlo risponde a Guerini e Serracchiani: "Definire inutile un referendum popolare è sbagliato e non porta neppure bene.Io andrò a votare. Ho letto la dichiarazione dei due vicesegretari del mio partito e dico loro: per piacere fermatevi".
Anche l'opposizione va all'attacco: "È davvero surreale che il partito che governa il Paese si trinceri dietro il vecchio detto 'non vedo, non sento, non parlo'. I petrolieri ringraziano", commenta Arturo Scotto, capogruppo dei deputati di Sinistra italiana. E più tardi Alfredo D'Attorre definisce "vergonosa" la posizione del Pd, sia sul piano interno che istituzionale.
Michele Emiliano, presidente Pd della Regione Puglia schierato da tempo contro le trivellazioni, spera si tratti di un "refuso burocratico". Ma la sua speranza viene presto disillusa da Nicola Fratoianni: "Abbiamo appena finito la riunione della Commissione di Vigilanza Rai che doveva esaminare le richieste d'accesso alle tribune elettorali per il referendum. E la brutta notizia è che il Pd ha annunciato la propria astensione. Non si tratta quindi di equivoco o di incidente burocratico - conclude l'esponente di Si - bensì di posizione politica ufficiale".
Michele Emiliano @micheleemiliano
Io e @BarackObama siamo contro le trivellazioni petrolifere marine. Il PD italiano che fa? Il 17 aprile vota SI. http://www.lifegate.it/persone/news/obama-vieta-le-trivellazioni-petrolifere-nellatlantico …
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