umberto marabese
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L’indagine della Finanza sul Consiglio Regionale: non solo viaggi e ristoranti Un imprenditore accusa:
«Mi chiesero di fatturare al gruppo della Bresso»
Ristoranti, locali, viaggi. Ma non solo. Nell’inchiesta sull’uso a
fini personali dei rimborsi ai gruppi consiliari della Regione c’è una
partita che riguarda le campagne elettorali. Gli inquirenti stanno
cercando di capire se gruppi e partiti abbiano usato i soldi pubblici
per le proprie attività a sostegno dei candidati.
Nelle carte che la Guardia di Finanza ha consegnato ai pm Beconi e
Gabetta ci sono testimonianze e documenti che potrebbero inguaiare più
di un gruppo. A partire da «Insieme per Bresso», la lista dell’ex
presidente sconfitta per 9 mila voti alle elezioni del 2010 e che ha
contestato duramente l’esito, portando avanti un’infinita battaglia
giudiziaria a suon di ricorsi al Tar per le firme false raccolte da
alcune liste a sostegno di Cota.
Il fascicolo che riguarda Bresso è, al momento, ancora un «modello
K», cioè senza ipotesi di reato e senza indagati. Ma i riscontri forniti
da alcuni imprenditori sono precisi e circostanziati.
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