La Commissione Ue vuole chiudere entro giugno. Sennò salteranno altri fondi. Incontro decisivo a metà mese.
Giugno ha trenta giorni e sono quelli che separano la Torino-Lione dal giudizio finale dell’Europa. Siim Kallas, responsabile Ue per i Trasporti, si attende che entro il mese Italia e Francia mettano in pratica gli accordi stipulati in febbraio nel romantico castello di Godollo, in Ungheria. «L’intesa è su tre punti - fa sapere l’ex premier estone attraverso la sua portavoce -: revisione del Trattato bilaterale e delle quote di impegno finanziario; inizio dei lavori alla Maddalena; chiusura del progetto preliminare». Tutto questo, si aggiunge, «deve avvenire in giugno», tempo entro il quale anche la linea ferroviaria storica deve tornare operativa. In caso contrario, salteranno i fondi Ue. E forse l’intero progetto.
C’è agitazione fra Chiomonte e Susa, nel cuore delle valli che dovrebbero ospitare la "nuova" tratta ad alta capacità. Il dissenso dei «no Tav» si esprime nella zona dove dovrebbero avviarsi le ruspe, entro maggio aveva detto il governo. In paese la Cisl esprime solidarietà per i lavoratori aggrediti la settimana scorsa, e chiede di lavorare su sicurezza e legalità, senza bloccare l’opera. Circolano voci su un ultimatum scaduto ieri. I collaboratori di Kallas cercano di fare ordine. La deadline c’è, eccome, tuttavia è alla fine del mese che s’inizia e «si può ancora rimettere il caso sul binario giusto»......
continua..... http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti
PS: .....e «si può ancora rimettere il caso sul binario giusto»......Ecco, queste parole dei collaboratori di Kallas possono, anzi devono, essere il punto di partenza della diatriba.
Un saluto da Umberto Marabese.
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