Noi studenti di Torino in tanti eravamo presenti ieri in quell’ennesima porzione di storia che il movimento No Tav ha saputo regalarci.
Dopo le grandi battaglie spesso è l’umore che traccia un senso di sconfitta o di vittoria nelle persone che vi hanno partecipato. A volte un senso di impotenza o di onnipotenza, a volte un senso di inconcludenza o di finitezza, a volte un senso di spossatezza o di freschezza.
Ma ieri dentro il movimento No Tav come in tutti gli altri giorni da 22 anni a questa parte a prevalere era il senso di comunità, di comunità in lotta, di comunità resistente...
PS: Non sono facilmente portato a farmi incavolare, quasi da nessuno e da niente. Una frase c'é, però.....<<i ragzzi di oggi pensano solo al telefonino, al compiuter, ai video giochi e non hanno voglia di lavorare......>> e qui mi incazzo(scusate la parolaccia) come una bestia e mi butto nella battaglia con tanta foga che, devo ammetterlo, a volte è accessiva. Ma oggi, con il vostro resoconto"da presenti" sul luogo del misfatto dei politici ( le forze dell'ordine devono obbedire!) mi avete dato ancor più forza nelle mie battaglie a vostro favore. Grazie.
Goodbay Stalingrad da umberto marabese.
Nessun commento:
Posta un commento