PS: <<Palazzo Chigi si ostina a mantenere segrete carte vecchie di più di 40 anni sulla strage. Qui noi cittadini siamo costretti a fermarci, a meno che i nostri parlamentari non si rimbocchino le maniche e si guadagnino la fiducia accordata loro con il voto>>....allarmi son fascisti...????
Non è semplice fare sintesi su una questione quale quella di Ustica, sopratutto per chi ha seguito la vicenda giorno dopo giorno a cominciare da metà degli anni 80 quando ha cominciato a prendere forma e corpo una delle più durature e vergognose opere di disinformazione, tollerata da tutte le istituzioni della Repubblica e sostenuta, tranne qualche sporadica eccezione, da tutte le forze politiche di sinistra.
Ammesso che ci sia ancora qualche cittadino che non si sia fatto prendere dallo sfinimento per una discussione che dura da quaranta anni e che voglia saperne di più, mi sentirei di impulso di suggerire la visione in TV di un documentario di National Geographic, ben fatto, che andrà in onda sul canale 35 Mediaset Focus la sera del 22 agosto e che sarà replicato a diversi orari il 24, 26 e 28; o di leggere il libro di Bonazzi e Farinelli “Ustica. I fatti e le fake news”.
Questo tanto per citare le ultime due serie testimonianze in ordine di tempo sulla vicenda finora appannaggio esclusivo di ben identificati depistatori i quali spero un giorno siano chiamati a risponderne se non proprio alla giustizia, almeno alla pubblica opinione.
In poche parole, la giustizia, quella penale, ha ricostruito senza ombra di dubbio la dinamica dell’incidente, bollando come “fantasie più degne della trama di un film giallo più che di un procedimento giudiziario” le ipotesi di battaglia aerea all’interno della quale sarebbe stato sparato un missile che ha abbattuto il DC 9 Itavia.
La giustizia civile invece, basandosi solo sulle fantasie impietosamente smontate nel processo penale, e facenti capo a Rosario Priore, ha attribuito ad un missile la caduta del velivolo dando la stura ad un’emorragia di denaro pubblico che ad oggi ammonta a diverse centinaia di milioni a titolo di indennizzo per i parenti delle vittime (già abbondantemente indennizzati) e della proprietà Itavia.
Tutto qui, ancora una volta la bizzarria della giustizia italiana ha generato due verità, completamente opposte, per lo stesso fatto. Ma la Verità che più interessa, quella che deve finalmente dirci chi ha collocato nella toilette posteriore del velivolo la bomba che ne ha causato la caduta, è ancora tutta da scoprire.
E qui veniamo all’ultimo capitolo di questa controversa storia. Come dice bene Grignetti su La Stampa del 22 agosto, la presidenza del Consiglio dei Ministri si ostina a mantenere segrete delle carte vecchie di più di quaranta anni asserendo che la loro divulgazione contribuirebbe “ad arrecare grave pregiudizio agli interessi essenziali della Repubblica”.
Proprio così è scritto nella lettera che la Presidenza del Consiglio ha inoltrato in data 7 agosto in risposta ad una richiesta avanzata dalla figlia di una delle vittime della tragedia, Giuliana Cavazza, Presidente dell’Associazione per la Verità su Ustica. Le carte di cui si chiede la divulgabilità riguardano la corrispondenza intercorsa agli inizi degli anni 80 tra il colonnello Giovannone, Capo del Centro SISMI a Beirut ed il SISMI stesso.
Chi ha letto quelle carte è convinto che le stesse contengano un’importante chiave di lettura della tragedia e sopratutto dei responsabili dell’attentato.
Ed a sentir loro - sono dei parlamentari della Commissione Moro, non degli sprovveduti - il colonnello Giovannone riferiva dell’ira montante del terrorismo palestinese nei confronti dell’Italia che aveva consentito l’arresto di uno di loro, in violazione degli accordi noti come Lodo Moro.
Per quanto ci si arrovelli il cervello a cercare possibili inconvenienti per la sicurezza nazionale quale conseguenza della pubblicazione di quelle carte, non si riesce ad immaginare un possibile scenario credibile anche perché il nostro paese non deve dare ulteriori testimonianze di vicinanza ed amicizia al popolo palestinese, compresi i gruppi che combattono le loro lotte di libertà.
Quindi il comportamento del nostro governo dall’incomprensibile sta scivolando verso il sospetto.
Perché a solo pochi mesi dal chiaro e perentorio auspicio del Presidente Mattarella acché la Verità sulla tragedia di Ustica venisse perseguita con ogni mezzo, il Governo frappone ostacoli al raggiungimento di tale obiettivo sacrosanto?
La pubblicazione di quelle carte e la presa in carico del loro prosieguo da parte di quella parte sana della stampa impersonata oggi da Francesco Grignetti, potrebbe stimolare la giustizia a percorrere nuove piste a differenza di Rosario Priore che per anni non ha voluto indagare se non nella direzione fasulla del missile e della colpevolezza di una istituzione, l’Aeronautica Militare.
A meno che il pregiudizio dell’interesse nazionale invocato dalla Presidenza del Consiglio non risieda altrove e non sia anche la chiave di lettura degli interessi che negli anni hanno tenuto ben viva la tesi del missile, tanto dura a morire e tanto protetta da una ben definita parte politica.
E quando ogni tentativo di dare una spiegazione razionale, anche da parte di chi è familiare con i temi della Sicurezza nazionale, alla ostinazione a tenere segreti documenti buoni solo per l’archivio storico, allora non può non nascere il sospetto che ci troviamo di fronte a qualche problema di diversa natura e qui noi cittadini siamo costretti a fermarci, a meno che i nostri rappresentanti in Parlamento non si rimbocchino le maniche e si guadagnino la fiducia che abbiamo loro accordato con il voto.
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