PS: Gridare, medicarsi la "faccia" dopo essere stata scottata da una "sberla elettorale" come quella del mese scorso è un fatto da non sottovalutare e valutare cosa può lenire la "botta": magari a stare più attenti per la prossima volta. Leggendo "il documento" riportato alla fine dell'articolo, con poca "sorpresa"e molta "delusione"...la fila dei firmatari dello stesso, per mè...e solo per mé, non rappresentano il futuro del Pd perchè "...mai e niente hanno fatto per cambiare la linea che ha portato alla disfatta. Si sono messi in lista "solo" per essere i primi per il futuro...ma il futuro di un partito, se poi il partito è il " Partito democratico", non basta essersi messi in fila, ma dimostrare ad essere "diversi" e democratici: combattere contro chi nel partito lo ha di fatto, fatto diventare primo "socio di B. e poi, peggio dipendente da Verdini".umberto marabese-----------------------11:26 Mercoledì 20 Luglio 2016
La sinistra esce dalle segreterie regionale e provinciale di Torino. Tutto secondo copione, dopo che la maggioranza del partito ha respinto la richiesta di dimissione dei vertici locali. E gufano: “Una chiusura che porterà ad altre sconfitte”. Li si nota di più se restano e fanno la fronda interna oppure se escono e contestano i vertici? Il dilemma para morettiano è stato sciolto oggi dalla minoranza democratica: alzano i tacchi e abbandonano i posti in segreteria. Il Pd si spacca in Piemonte dopo la sconfitta alle elezioni amministrative del mese scorso. A fronte della indisponibilità a dimettersi dei segretari regionale e provinciale di Torino, Davide Gariglio e Fabrizio Morri, la sinistra del partito annuncia infatti “la fine della gestione unitaria” del partito. I suoi rappresentanti, inoltre,.....
si sono dimessi dalle segreterie regionale e provinciale. “Ci aspettavamo un atto di responsabilità da parte della maggioranza dopo una sconfitta di tale dimensioni, ma questo non è avvenuto”, affermano in una nota i rappresentanti della sinistra del partito dopo la bocciatura nelle rispettive direzioni del documento in cui chiedevano le dimissioni dei segretari, l’apertura di un vero confronto sulle cause della sconfitta e l’avvio di un cambiamento profondo a tutti i livelli.
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“Pensiamo che questa chiusura sia un errore che, se non corretto, porterà inevitabilmente ad altre sconfitte e delusioni”, commenta la minoranza, che invita il partito a “reagire” e a “lavorare con tutte le sue forze per invertire l’attuale deriva”.
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