I successi contro l'Isis in Iraq e in Siria portano a un aumento della possibilità di attentati
nell'Europa occidentale e negli Stati Uniti. E' l'allarme lanciato da James Comey, numero uno
dell'Fbi, che spiega come "a un certo punto ci sarà una diaspora di terroristi dalla Siria come
non l'abbiamo mai vista finora". "Del resto - aggiunge Comey - non tutti i terroristi dello
Stato islamico moriranno sul campo di battaglia".
nell'Europa occidentale e negli Stati Uniti. E' l'allarme lanciato da James Comey, numero uno
dell'Fbi, che spiega come "a un certo punto ci sarà una diaspora di terroristi dalla Siria come
non l'abbiamo mai vista finora". "Del resto - aggiunge Comey - non tutti i terroristi dello
Stato islamico moriranno sul campo di battaglia".
Comey ha spiegato come l'intelligence e l'antiterrorismo Usa e degli alleati europei si stiano
concentrando su come affrontare il flusso di "centinaia di combattenti" che man mano che
l'Isis arretra in Medio Oriente si riversa sulle coste occidentali, con l'Europa e gli Stati Uniti
sempre più vulnerabili.
Per questo, ha sottolineato, aumenta sempre più la possibilità di attacchi come quelli di Parigi
o di Bruxelles. Comey ha fatto quindi l'esempio della diaspora di terroristi in coincidenza con le
guerre che hanno coinvolto l'Afghanistan alla fine degli anni '80 e ai primi degli anni '90. "Ma
stavolta - ha ammonito - il fenomeno della diaspora sarà dieci volte più grande".
Il direttore del Federal Bureau ha quindi ammesso la difficoltà di prevenire il tipo di attacchi
terroristici che stanno sconvolgendo l'Occidente: "Fermarli è persino più difficile di trovare un
ago nel pagliaio". Anche perché il proliferare della propaganda sui social media ha reso sempre
più difficile stabilire quando un simpatizzante online si radicalizza davvero e comincia a
compiere passi per l'attuazione di piani violenti.
Non è la prima volta che l'Fbi lancia l'allarme sulla pericolosità dei militanti dell'Isis. Già a
novembre dello scorso anno, infatti, il Federal Bureau aveva segnalato all'intelligence italiana
la possibilità che gli jihadisti volessero colpire l'Italia, indicando anche tre obiettivi precisi: a
Roma la cattedrale di San Pietro, e a Milano il Duomo e la Scala.
concentrando su come affrontare il flusso di "centinaia di combattenti" che man mano che
l'Isis arretra in Medio Oriente si riversa sulle coste occidentali, con l'Europa e gli Stati Uniti
sempre più vulnerabili.
Per questo, ha sottolineato, aumenta sempre più la possibilità di attacchi come quelli di Parigi
o di Bruxelles. Comey ha fatto quindi l'esempio della diaspora di terroristi in coincidenza con le
guerre che hanno coinvolto l'Afghanistan alla fine degli anni '80 e ai primi degli anni '90. "Ma
stavolta - ha ammonito - il fenomeno della diaspora sarà dieci volte più grande".
Il direttore del Federal Bureau ha quindi ammesso la difficoltà di prevenire il tipo di attacchi
terroristici che stanno sconvolgendo l'Occidente: "Fermarli è persino più difficile di trovare un
ago nel pagliaio". Anche perché il proliferare della propaganda sui social media ha reso sempre
più difficile stabilire quando un simpatizzante online si radicalizza davvero e comincia a
compiere passi per l'attuazione di piani violenti.
Non è la prima volta che l'Fbi lancia l'allarme sulla pericolosità dei militanti dell'Isis. Già a
novembre dello scorso anno, infatti, il Federal Bureau aveva segnalato all'intelligence italiana
la possibilità che gli jihadisti volessero colpire l'Italia, indicando anche tre obiettivi precisi: a
Roma la cattedrale di San Pietro, e a Milano il Duomo e la Scala.
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