La sinistra esce dalle segreterie regionale e provinciale di Torino. Tutto secondo copione, dopo che la maggioranza del partito ha respinto la richiesta di dimissione dei vertici locali. E gufano: “Una chiusura che porterà ad altre sconfitte”. Li si nota di più se restano e fanno la fronda interna oppure se escono e contestano i vertici? Il dilemma para morettiano è stato sciolto oggi dalla minoranza democratica: alzano i tacchi e abbandonano i posti in segreteria. Il Pd si spacca in Piemonte dopo la sconfitta alle elezioni amministrative del mese scorso. A fronte della indisponibilità a dimettersi dei segretari regionale e provinciale di Torino, Davide Gariglio e Fabrizio Morri, la sinistra del partito annuncia infatti “la fine della gestione unitaria” del partito. I suoi rappresentanti, inoltre,.....
si sono dimessi dalle segreterie regionale e provinciale. “Ci aspettavamo un atto di responsabilità da parte della maggioranza dopo una sconfitta di tale dimensioni, ma questo non è avvenuto”, affermano in una nota i rappresentanti della sinistra del partito dopo la bocciatura nelle rispettive direzioni del documento in cui chiedevano le dimissioni dei segretari, l’apertura di un vero confronto sulle cause della sconfitta e l’avvio di un cambiamento profondo a tutti i livelli.
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“Pensiamo che questa chiusura sia un errore che, se non corretto, porterà inevitabilmente ad altre sconfitte e delusioni”, commenta la minoranza, che invita il partito a “reagire” e a “lavorare con tutte le sue forze per invertire l’attuale deriva”.
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