Tra gennaio e marzo 2016, i contratti a tempo indeterminato registrano un saldo positivo di 51mila unità, contro i 225mila di un anno fa. Il dato è peggiore anche del 2014, quando si era rilevato un aumento di 87mila posti stabili. I rapporti precari invece sono aumentati del 22%, i voucher del 45%.
Non accenna a diminuire il calo delle assunzioni stabili dopo il dimezzamento degli sgravi contributivi, che nel 2016 sono passati dal 100% al 40%. Nei primi tre mesi del 2016 sono stati stipulati 428mila contratti a tempo indeterminato (comprese le trasformazioni) mentre le cessazioni sono state 377mila, con un saldo positivo di 51mila unità. Il dato – rileva l’Inps – è peggiore del 77% rispetto al saldo positivo di quasi 225mila contratti stabili dei primi tre mesi 2015 e risente della riduzione degli incentivisui contratti stabili. Il dato è peggiore anche del 2014, quando si era registrato un aumento di 87mila posti stabili nei primi tre mesi. La discesa non è certo una novità: già a febbraio, la flessione delle assunzioni certificata dall’Inps era stata pari al 33%.....
Ampliando lo sguardo a tutte le tipologie di contratto, considerando anche rapporti a termine e di apprendistato, la situazione non è comunque positiva. Nei primi tre mesi dell’anno, la variazione netta dei rapporti di lavoro subordinato è stata positiva per 241mila unità, dato inferiore del 26% rispetto allo stesso periodo del 2015. In questo contesto, gli unici contratti ad aumentare sono quelli precari. Il saldo dei rapporti a tempo determinato, nel primo trimestre 2016, è positivo di 272mila unità, con un balzo in avanti rispetto all’anno scorso del 22,2%.
E in tema di precariato, prosegue anche l’avanzata dei voucher, i buoni per pagare il lavoro accessorio. Nel primo trimestre dell’anno sono stati venduti 31,5 milioni di tagliandi, con un incremento del+45,6% rispetto al primo trimestre 2015.
Se si guardano solo i dati di marzo 2016, si sono registrate 101mila attivazioni di contratti a tempo indeterminato, mentre un anno fa erano 166mila: il crollo è stato del 39%. Il confronto diventa ancora più impietoso se si guarda il saldo tra contratti attivati e cessati. Se a marzo del 2015 la differenza era positiva, con un balzo in avanti di oltre 30mila posti di lavoro, quest’anno il dato scende sotto lo zero, a quota -15mila. Insomma, i rapporti stabili giunti al capolinea di marzo superano di gran lunga il numero di quelli creati nello stesso mese. Rispetto a tutti i tipi di contratto, le assunzioni sono passate dalle 442mila del marzo 2015 alle attuali 380mila, con un calo del 14%. Stesso discorso se si fa il calcolo al netto delle cessazioni. I contratti attivati in più passano nel giro di un anno da 82mila e 66mila, con una flessione del 19%.--------
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/05/18/lavoro-inps-nei-primi-tre-mesi-assunzioni-stabili-giu-del-77-dopo-il-dimezzamento-degli-sgravi/2741673/
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