Il dato scende anche su base mensile, con una flessione rispetto a febbraio dell’1,6%, mentre gli ordinativi calano del 3,3%. L'indice detsagionalizzato dei ricavi tocca i minimi da due anni a questa parte: fatto 100 il livello del 2010, a marzo 2016 si scende a quota 96. Il comparto degli autoveicoli registra la prima contrazione dal dicembre del 2013, segnando un -6,5% su base annuale.
A marzo il fatturato dell’industria italiana è calato del 3,6% rispetto allo stesso mese del 2015,
il peggiore calo su base annuale a partire
dall’agosto 2013. A trascinarlo verso il basso sono stati il crollo delle attività estrattive (-39,5%)
e della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati, insieme al tessile e abbigliamento
(-9,8%) e alla metallurgia (-9,4%). A sorpresa, ha però perso terreno anche quel settore auto
che nel 2015 aveva invece trainato la debole ripresa del pil: il comparto ha fatto segnare
un -6,5 per cento.
A marzo il fatturato dell’industria italiana è calato del 3,6%rispetto allo stesso mese del
2015. A trascinarlo verso il basso sono stati il crollo delle attività estrattive (-39,5%) e
della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati, insieme altessile e
(-9,8%) e alla metallurgia (-9,4%). A sorpresa, ha però perso terreno anche quel settore
auto che nel 2015 aveva invece trainato la debole ripresa del pil: il comparto ha fatto
segnare un -6,5 per cento.
Il dato complessivo mensile rappresenta il peggiore calo su base annuale a partire
dall’agosto 2013. Il comparto dell’auto mostra il primo cedimento dal dicembre del 2013.
Risultato: l’indice destagionalizzato dei ricavi dell’industria tocca il minimo da due anni
a questa parte: fatto 100 il livello del 2010,
a marzo 2016 si scende a quota 96. Non si tratta certo di un segnale incoraggiante per la
ripresa italiana, con il pil che nel primo trimestre ha segnato un aumento dello 0,3%,
a un ritmo ridotto rispetto ai partner dell’Eurozona che viaggiavano a +0,5%....
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