L’Ue: debito dell’Italia non cala,«Picco» nel 2015 a 133,8%
Stime economiche autunnali della Commissione europea: disoccupazione al 12,6% per i prossimi due anni. Prodotto interno lordo giù dello 0,4% nel 2014.
«Nel 2013, grazie al nuovo metodo di calcolo il debito italiano è sceso a 127,9%», ma «il surplus primario è ancora insufficiente a tagliarne la crescita nel 2014, a causa del Pil piatto e dei pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione» e quindi sale a 132,2% per raggiungere il «picco» nel 2015 a 133,8%. Lo scrive la Commissione Ue nelle stime economiche autunnali.
04 NOVEMBRE 2014.
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http://video.corriere.it/bruxelles-katainen-conti-dell-italia-il-debito-pubblico-rallenta-crescita/335f7548-6415-11e4-8b92-e761213fe6b8
L’andamento del deficit....
Bruxelles indica che il deficit è invece previsto adesso al 2,7% del pil nel 2015 dopo le «misure addizionali annunciate il 27 ottobre». Tale livello «è sostenuto dal calo della spesa per interessi». In termini nominali la spesa primaria aumenterà leggermente. I risparmi di spesa programmati riguardano sia la spesa in conto capitale che quella corrente «ma quest’ultima aumenterà principalmente a causa della conferma delle misure di sostegno e dell’ampliamento della copertura dei sostegni alla disoccupazione mentre i salari pubblici resteranno congelati». Nonostante un ulteriore del cuneo fiscale le entrata aumenteranno principalmente alla ripresa nella tassazione delle imprese e a un ricavo più elevato dalla tassazione sulle rendite finanziarie. Nel 2016 il deficit scenderà al 2,2%: l’aumento dell’Iva contribuirà all’aumento del surplus primario. Quanto al bilancio strutturale «si stabilizzerà nel 2014 e nel 2015».
La dinamica dei prezzi
L’inflazione in Italia, quest’anno allo 0,2%, salirà allo 0,5% nel 2015 e al 2% nel 2016. Le previsioni di primavera di Bruxelles indicavano un tasso di inflazione dello 0,7% quest’anno e dell’1,2% il prossimo. Dopo un’ulteriore contrazione della produzione economica nel 2014 la domanda esterna in accelerazione «farà da traino a una fragile ripresa nel 2015». Secondo le previsione della Commissione, una «ripresa blanda» inizierà il prossimo anno e si rafforzerà nel 2016, guidata da un rafforzamento della domanda esterna e da tassi di cambio dell’euro più bassi. I consumi, rileva l’esecutivo Ue, «dovrebbero beneficiare delle misure di sostegno al reddito» previste nella legge di Stabilità. E se rischi per la crescita del Pil potrebbero venire da ritardi nella ripresa della domanda esterna, le prospettive di crescita potrebbero invece beneficiare «della positiva attuazione del processo di riforme».
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Il dato sull’occupazione
Il tasso di disoccupazione italiano «resta elevato ai suoi livelli storici» e
si riflette «nell’attività economica depressa»: le stime economiche
autunnali prevedono una disoccupazione al 12,6% per il 2014 e 2015
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