A(ntem) S(crittum): due domande al mio Partito (SEL),
- al referendum del 2 e 3 maggio, sosteniamo la tesi della FIOM, ossia votare "no" al ricatto di Marchionne come a Mirafiori, magari facendo venire Nichi Vendola ai cancelli della ex Bertone?
- se per coerenza il Pd, quindi Chiamparino e sopratutto Fassino sostenessero( semplice supposizione) invece Marchionne e il suo "si", come ci comporteremmo in piena campagna elettorale per le Amministrative di Torino dove siamo "fedelissimi" alleati del Pd e di Fassino?
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Marchionne: visti i ricorsi c’è il rischio che la Maserati si faccia all’estero.
Nella giornata in cui l’amministratore delegato di Fiat, Marchionne, ribadisce il rischio che la Maserati si faccia all’estero, soprattutto dopo i ricorsi giudiziari della Fiom contro gli accordi di Mirafiori e Pomigliano, non è mancata, sempre ieri, una coda polemica alla riunione delle Rsu di martedì. Malgrado il documento conclusivo - che convoca per il 2 e 3 maggio il referendum - sia stato firmato unitariamente da 8 delegati Fiom, 2 Fismic, 2 Uilm e uno Fim, la segreteria della Uilm ha disconosciuto l’operato dei suoi delegati.
E ieri il segretario Maurizio Peverati ha scritto una lettera in cui si legge: «La decisione delle Rsu mi amareggia. Hanno chiesto ai lavoratori di decidere con un referendum senza minimamente assumersi il coraggio della responsabilità» In sostanza la Uilm territoriale voleva che i delegati votassero subito sulla proposta Fiat. In questo modo è chiaro che sarebbe prevalso, a rigor di logica, il No al piano presentato dal Lingotto, visto che i delegati Fiom sono in maggioranza. A quel punto qualcuno avrebbe potuto ritenere superfluo lo stesso referendum. Invece i delegati - eletti dai lavoratori un anno e mezzo fa - hanno scelto di dare voce ai lavoratori. Scelta già fatta, un mese fa, in un incontro di Rsu; in quella occasione erano presenti solo quelle della Fiom. Peverati aggiunge: «Ho preso le distanze addirittura dalla decisione delle mie Rsu. Non si lasciano 1097 persone sole al loro destino. La loro salvezza era lì, a portata di mano. Bastava avere il giusto coraggio. Oggi la loro sorte, non neghiamocelo, è in discussione».....
E ieri il segretario Maurizio Peverati ha scritto una lettera in cui si legge: «La decisione delle Rsu mi amareggia. Hanno chiesto ai lavoratori di decidere con un referendum senza minimamente assumersi il coraggio della responsabilità» In sostanza la Uilm territoriale voleva che i delegati votassero subito sulla proposta Fiat. In questo modo è chiaro che sarebbe prevalso, a rigor di logica, il No al piano presentato dal Lingotto, visto che i delegati Fiom sono in maggioranza. A quel punto qualcuno avrebbe potuto ritenere superfluo lo stesso referendum. Invece i delegati - eletti dai lavoratori un anno e mezzo fa - hanno scelto di dare voce ai lavoratori. Scelta già fatta, un mese fa, in un incontro di Rsu; in quella occasione erano presenti solo quelle della Fiom. Peverati aggiunge: «Ho preso le distanze addirittura dalla decisione delle mie Rsu. Non si lasciano 1097 persone sole al loro destino. La loro salvezza era lì, a portata di mano. Bastava avere il giusto coraggio. Oggi la loro sorte, non neghiamocelo, è in discussione».....
continua..... http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/economia/articolo/lstp/398880/
PS: un saluto da Umberto Marabese.
PS: un saluto da Umberto Marabese.
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