Per la guida della macchina comunale Fassino pensa all’ex ad del Lingotto, suo amico di lunga data. Per il dopo-Vaciago in netto ribasso le ipotesi Massa e Peveraro. Non esclusa la riconferma.
Un rapporto, quello tra Fassino e l’ex manager, che si è consolidato proprio in quegli anni, quando “il Lungo” si appropria del timone dei Ds e vive il periodo più alto della sua parabola politica e Cantarella, che amava ospitarlo sulla sua barca durante le vacanze estive, era, invece, impegnato a salvare la fabbrica torinese da un baratro che si è più volte palesato di fronte ai suoi occhi. Un’amicizia testimoniata anche nel giorno della prima presentazione pubblica di Fassino al Lingotto (che sia un segno premonitore?): Cantarella era in prima fila, assieme al banchiere Enrico Salza al presidente della Compagnia di San Paolo, Angelo Benessia e al patron del gruppo “L’Espresso” Carlo De Benedetti.
Se la notizia dovesse essere confermata, la nomina di Cantarella a capo della macchina comunale torinese non sarà certo quel segnale di rinnovamento della classe dirigente che tutti chiedono a Fassino e che lui stesso continua a promettere, anzi rappresenterebbe il perpetuarsi di quell’intreccio inestricabile che lega da decenni Fiat e politica cittadina.
Intanto paiono sfumare le altre candidature eccellenti, che avevano preso corpo nei giorni scorsi: in primis quella dell’ex vice presidente della Regione Paolo Peveraro, già assessore al bilancio della prima giunta Chiamparino, che avrebbe rinunciato dopo essere diventato partner della Deloitte, una delle più prestigiose multinazionali di consulenza e servizi alle imprese. Sempre più sbiadita la candidatura dell’ex city manager di Antonio Bassolino a Napoli, Luigi Massa, penalizzato anche dal pessimo risultato della sua lista “PiemonteSì”, alle scorse regionali in appoggio a Mercedes Bresso.
PS: Escono dalla porta e entrano dalla finestra. Adesso si capisce perchè nella lista del Pd di Piero Fassino non vi è, per la prima volta a Torino, nessun candidato che proviene dalle fabbriche, lavoratori, s'intende......ma c'è il Top Manager. Complimenti.
Un saluto da Umberto Marabese.
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