Come evolve il destino del “piano di pace in 28 punti” proposto lo scorso 21 novembre dagli Stati Uniti a Kiev e Mosca dopo la rimasticatura da parte dei leader europei in Svizzera e il cortocircuito dei media internazionali, su cui in questi giorni si rincorrono indiscrezioni, retroscena e previsioni? Nell’incontro all’Hotel Intercontinental a Ginevra, il piano è diventato di 19 punti, andando incontro ai desideri di Kiev con l’eliminazione del punto sulla cessione dei territori occupati e di quello sulla neutralità. I rappresentati ucraini al termine dei colloqui hanno dichiarato: “le nostre osservazioni sono state ascoltate e recepite”.
Nelle scorse ore il sito Axios, che per primo aveva rivelato il piano in 28 punti, ha pubblicato una nuova indiscrezione: il segretario dell’esercito americano Dan Driscoll si trova in questo momento ad Abu Dhabi e “sta tenendo colloqui con funzionari russi dopo che i negoziatori statunitensi hanno raggiunto un’intesa iniziale con l’Ucraina su una bozza di piano di pace”. Venerdì scorso Driscoll era a Kiev e, secondo The Guardian, avrebbe intimato a Zelensky di accettare l’accordo perché “quello successivo sarebbe stato peggiore”. Sempre secondo Axios, ad Abu Dabhi è presente anche una delegazione militare ucraina, guidata dal capo dei servizi segreti Kyrylo Budanov. “I colloqui stanno procedendo bene e rimaniamo ottimisti. Il segretario Driscoll è in stretto contatto con la Casa Bianca e le agenzie governative statunitensi man mano che i colloqui procedono”, ha detto il portavoce del generale statunitense riportato dal sito.
Dopo il commento a caldo del presidente russo Vladimir Putin, che venerdì scorso ha definito il piano “una possibile base per un accordo di pace definitivo”, sottolineando però che il testo non era stato discusso in modo sostanziale con Mosca, oggi il ministro degli Esteri russi ha ribadito la fiducia del Cremlino nei confronti della Casa Bianca: “apprezziamo la posizione degli Stati Uniti, l’unico paese in Occidente che prende l’iniziativa per trovare il modo di risolvere il conflitto a differenza di Londra, Bruxelles, Parigi e Berlino”, ha detto Serghei Lavrov nel corso di una conferenza stampa.----
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