I soldi europei all’Ucraina? “Un po’ come cercare di aiutare un alcolizzato inviandogli un’altra cassa di vodka“. Viktor Orban non usa mezzi termini. Nel mirino del primo ministro ungherese, ancora Ursula von der Leyen.
“Ho ricevuto una lettera dalla presidente della Commissione Europea. Scrive che il deficit dell’Ucraina è significativo e chiede agli Stati membri di inviare più fondi. È sorprendente – attacca Orban – In un momento in cui è diventato chiaro che una mafia della guerra sta dirottando i soldi dei contribuenti europei, invece di chiedere un vero controllo oppure la sospensione dei pagamenti, la presidente della Commissione suggerisce di inviare ancora più fondi”.
Poi il primo ministro paragona i soldi alla vodka. Un concetto semplice ma che nessun altro esponente governativo europeo osa proporre. Dopo l’ennesimo scandalo corruzione in Ucraina, la domanda è sempre lecita: “Che fine fanno i soldi europei inviati a Kiev?”. E invece il ministro della Difesa, Guido Crosetto, promette nuovi aiuti militari. Il 2 dicembre presenterà al Copasir il decreto per il 12° pacchetto per Kiev. E la Francia stringe un accordo con Zelensky per fornire fino a cento caccia.
Mentre in Ucraina sono scattati gli arresti per decine di funzionari, accusati di corruzione, e mentre lo stesso Zelensky ammette le difficoltà sul campo contro i russi, von der Leyen rilancia il sostegno economico: 130 miliardi di euro nel prossimo biennio. In che modo? Sovvenzioni, fondo comune e un’improbabile – oltre che illegale – sequestro dei beni russi congelati. Troppo alcool fa star male però – tanto per restare al commento di Orban – fino a causare un coma etilico, con cui prima o poi bisognerà fare i conti.---
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