venerdì 11 ottobre 2024

BYOBLU24 - UNIFIL: FUOCO ISRAELIANO SUI CASCHI BLU ITALIANI IN LIBANO..!

 PS: In conferenza stampa, Crosetto:"Un fuoco amico bilaterale, considerando che i dati dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli attestano che tra il dicembre 2023 e gennaio 2024 l’Italia ha esportato in Israele “bombe, granate, siluri, mine, missili, cartucce ed altre munizioni e proiettili, e loro parti”. Ergo, noi italiani senza volerlo abbiamo bombardato paesi sovrani e famiglie intere trucidate. Nessun partito politico chiede le dimissioni di chi ha accettato di questo aiuto per massacrare un popolo?

umberto marabese

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Attacco israeliano alle basi italiane della missione di pace Unifil, sulla cosiddetta Linea Blu che divide Israele dal Libano. 

Sorgono isolate, una nel distretto di Tiro, l’altra più a ovest, vicino alla costa. Edifici bianchi su cui campeggia la scritta UN che non possono essere confusi con niente altro.

Un attacco deliberato, considerando gli avvertimenti che Israele ha lanciato all’ONU perché venisse lasciato campo libero all’IDF. Attacco che ha fatto danni materiali ed ha ferito due caschi blu indonesiani.

Secondo gli uomini del contingente a guida italiana e secondo fonti della sicurezza, l’attacco israeliano mirerebbe al ritiro della missione, per non avere l“testimoni scomodi” di quanto Israele potrebbe compiere in futuro sul territorio libanese.

L’intenzionalità dell’attacco è sottolineata anche dalla ferma risposta del Ministro della difesa Guido Crosetto, che chiede “di avere spiegazioni reali nei tempi più rapidi possibili”.

Crosetto ha dichiarato che “sono stati colpiti mezzi e telecamere di sicurezza, ma nessun italiano è coinvolto nell’attacco”.

Un Casco Blu italiano interpellato da Ansa ha dichiarato: “Ero sotto la torretta. C’è stato un primo colpo che ci ha sfiorato. E poi quello che ha preso in pieno il posto di osservazione. Non è possibile che sia stato un errore. Il carro armato ha puntato deliberatamente su di noi”.

Danny Danon, ambasciatore israeliano all’Onu, raccomanda che “l’Unifil si sposti di 5 km a nord per evitare pericoli mentre i combattimenti si intensificano e mentre la situazione lungo la Linea Blu rimane instabile a causa dell’aggressione di Hezbollah”. Unifil ha risposto che la forza multinazionale di mantenimento della pace nel Libano meridionale respinge la richiesta israeliana di evacuare le postazioni lungo il confine tra Israele e Libano.

Posizione condivisa anche dalla Farnesina: “le Nazioni Unite e l’Italia non possono prendere ordini dal governo israeliano“. “Non possiamo tranquillizzare. Non si tranquillizza nessuno in una situazione di questo tipo” ha detto il ministro.  In conferenza stampa, Crosetto non ha usato mezzi termini: “Gli atti ostili compiuti e reiterati dalle forze israeliane potrebbero costituire crimini di guerra, si tratta di gravissime violazioni alle norme del diritto internazionale, non giustificate da alcuna ragione militare”. 

Un fuoco amico bilaterale, considerando che i dati dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli attestano che tra il dicembre 2023 e gennaio 2024 l’Italia ha esportato in Israele “bombe, granate, siluri, mine, missili, cartucce ed altre munizioni e proiettili, e loro parti”.

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