venerdì 25 ottobre 2024

AntiDiplomatico - "Fino all'ultimo ucraino". Washington impone a Kiev di abbassare a 18 anni l'età di richiamo alle armi



AntiDiplomatico - 25 Ottobre 2024 08:00  

Di una quarantina di soldati ucraini mobiliati di fresco, nell'area di Ugledar oltre 20 hanno disertato il primo giorno. Secondo il giornalista militare Boris Rožin, che ne parla su Komsomol'skaja Pravda, la situazione nella regione di Kursk non è affatto “rosea” per le truppe di Kiev, nonostante i tentativi di contrattacco nei rioni di Vesëloe e Obukhovka, con gruppi di sabotatori ucraini che avevano tentato, senza successo, di attraversare la frontiera russa. Dopo le batoste a Zelënyj Šljakh e Ivanovka, pare che ora le forze ucraine si limitino per lo più a cercare di rallentare l'avanzata russa, facendo affluire riserve dal Donbass. A parere di Rožin, il “saliente” di Kursk si sta via via riducendo a sfavore di Kiev e già ora è circa la metà della profondità iniziale. Così, la riconquista russa di Sudža viene pianificata senza forzare eccessivamente i tempi, tenendo conto della sicurezza dei civili in mano ucraina.

Questo è il quadro strettamente bellico di una situazione che vede moltiplicarsi le diserzioni dalle file ucraine e, dunque, rende di fatto abbastanza inutile il decreto con cui Vladimir Zelenskij ha liquidato le commissioni mediche che, ai distretti, attestavano l'idoneità dei giovani arruolati a forza per le strade delle città ucraine. Ufficialmente, il decreto del nazigolpista-capo - “Sulla lotta alla corruzione e ad altri reati nel certificare l'invalidità dei funzionari statali” - dovrebbe servire a eliminare le compiacenze delle commissioni mediche nel riformare quei richiamati che possono permettersi di allungare laute mazzette. In compenso, per i disgraziati che non possono pagare, si dichiara abile ogni sorta di invalido: epilettici, piedi piatti, senza due o tre dita delle mani o dei piedi. Si reclutano uomini per la riserva, tenendo conto che alcuni di loro scapperanno al primo giorno al fronte, come successo, appunto nella zona di Ugledar, testimoniato dagli stessi ufficiali ucraini.

Si stanno così creando forti squilibri sul terreno, con brigate più o meno completate coi mobilitati, e altre che cominciano a vacillare, perché i mobilitati disertano. È vero che ci sono reparti formati di nazisti delle brigate d'élite pronti a resistere; ma se i reparti vicini si ritirano, anche quelle sono minacciate di accerchiamento, come accaduto a Selidovo, dove le truppe russe hanno avanzato sui fianchi, difesi solo unità territoriali, “forti” di molti reclutati col solito sadico sistema degli arruolatori.

C'è da aggiungere, che una risorsa significativa come quella dei volontari, è ormai esaurita sin dal 2023; dunque, non rimangono che i metodi violenti per mobilitare gli uomini. In giro per l'Europa, ricorda Rožin «hanno cercato di mettere insieme una “Legione ucraina” con gli 8 milioni di emigrati: in alcuni mesi hanno raccolto 200 persone, ovvero l'intera legione ucraina. Questa è una chiara prova dell'esaurimento delle loro risorse».

L'imperativo dunque, che oltretutto arriva da oltreoceano, è quello di abbassare l'età di richiamo: d'ora in avanti, gli uomini di età tra i 18 e i 60 anni dovranno sempre portare con sé un documento di identità militare.

Da vari testimoni citati da Strana.ua, si dice che diversi ufficiali al fronte lamentino che la maggior parte degli uomini accalappiati a forza per le strade non siano in grado di combattere: su 25 mobilitati, forse solo 1-2 sono veramente utili ai reparti; tutti gli altri sono «potenziali disertori, oppure sono i primi a morire. Sono quelli che non migliorano la nostra capacità di difesa». E non sono solo i mobilitati a forza a non voler morire per Zelenskij, afferma dall'estero il giornalista ucraino Anatolij Šarij; pare che il record di diserzioni in un solo colpo si debba a una delle brigate d'élite attestate nella regione di Kursk, da cui 150 uomini se ne sono andati tutti insieme.

Il fatto è che, ricordano altre fonti, «se ora Kiev abbassa l'età di leva, sarà in grado di reclutare 500.000 uomini» (ammesso che tra quel mezzo milione si trovino molti desiderosi di andare al macello) mentre la NATO sta pianificando di portare il proprio contingente europeo a 131 brigate di cinquemila uomini ciascuna, dando l'ennesima prova della propria innata “volontà di pace”.

D'altronde, Kiev non può non ubbidire ai propri manovratori: secondo il consigliere di Zelenskij, Sergej Lešchenko, democratici e repubblicani USA sono concordi nel pretendere che Kiev abbassi fino a 18 anni l'età di richiamo, fregandosene dell'acuta crisi demografica attraversata oggi dall'Ucraina golpista; una crisi iniziata, a onor del vero, sin dai primi anni 2000, ma fattasi particolarmente aspra proprio dopo il 2014 e il majdan neonazista.

A scrivere di autentica crisi demografica è l'americana Responsible Statecraf che, citando fonti ONU, parla di una riduzione della popolazione ucraina di circa dieci milioni (più o meno il 25% del totale) rispetto al 2014, di cui circa otto milioni avrebbero lasciato il paese dopo l'inizio del conflitto. Secondo l'ONU, la crisi, oltre alla fuga dal paese di milioni di persone, sarebbe dovuta anche alla forte riduzione delle nascite, che pone l'Ucraina all'ultimo posto in Europa e a uno dei più bassi livelli mondiali.

Ma, a detta di Elena Panina, che ne scrive su IARex.ru, il calo di popolazione in Ucraina potrebbe essere anche più rilevante di quello registrato dall'ONU, che sembra aver compreso nel calcolo degli attuali residenti anche gli abitanti di Crimea, L-DNR e delle regioni di Kherson e Zaporož'e. Ora, stando alle statistiche dell'ufficiale Gosstat ucraino, al 31 marzo 2014 il numero di abitanti era di 42,8 milioni di persone; mentre oggi, sempre secondo le cifre ufficiali, gli abitanti non superano i 25 milioni

Alla luce di queste cifre, appare sempre più realistica la prospettiva della mobilitazione a partire dai 18 anni. Anche perché Washington ha subordinato lo stanziamento di 60 miliardi di dollari in aiuti militari alla junta nazista, alla condizione che Zelenskij assicuri la mobilitazione di 1,5-2 milioni di uomini entro la fine del 2025 e pare proprio che Kiev, senza abbassare l'età di richiamo, non sia in grado di mettere insieme tali numeri: il canale Telegram “Osservatore” valuta in non più di 3-5 milioni la riserva di mobilitazione di uomini dai 25 ai 60 anni.

Dunque, il comandante della brigata “Khartija”, Igor Obolenskij, propone di abbassare già ora l'età di richiamo da 25 a 21 anni e, secondo alcuni blog ucraini, Zelenskij stesso avrebbe già considerato di attuare tale misura entro fine anno, vietando al tempo stesso ai giovani di 19-20 anni di lasciare il Paese senza precisi permessi.

E siccome gli uomini scarseggiano sempre più, qua e là si accenna alla mobilitazione anche delle donne. Il comandante del consiglio dei riservisti delle forze di terra, Ivan Timochko, ha dichiarato che la pianificazione militare dovrebbe partire dallo scenario peggiore, per cui si dovrebbero preparare le donne al servizio militare e addestrarle. Un'idea, questa, menzionata già in passato dall'ex Comandante in capo e attuale ambasciatore a Londra Valerij Zalužnyj, secondo il quale «se sarà necessario richiamare le donne per salvare l'Europa dalla guerra, noi lo faremo».

D'altronde, proprio alla maniera dei nazisti tedeschi negli ultimissimi mesi precedenti la vittoria sovietica, anche a Kiev c'è chi non mette limiti all'età di richiamo: proprio in questi giorni, il leader di “Fratellanza” e aperto nazista Dmitrij Korcinskij ha dichiarato che «se l'Ucraina si troverà sull'orlo della distruzione, allora si potrà ridurre a 14 anni l'età di richiamo. Una persona di quell'età è già in grado di tenere in mano un mitragliatore ed essere un soldato. Sappiamo che in molti paesi avanzati d'Africa, combattono già a 12-14 anni».

In molte circostanze e per molti indicatori, i nazigolpisti ucraini hanno già da tempo superato molti di quei paesi “avanzati africani”.-------

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