La multi nazionale Danieli avrà i 22.00 nomi di chi si è opposto....
Nuovo capitolo della battaglia tra alcuni cittadini friulani e la multinazionale Danieli. Al centro della disputa c’è un’acciaieria italo-ucraina e le possibili conseguenze sulla libertà di espressione politica dei cittadini.
Il TAR del Friuli ha dato ragione a Danieli. La Regione dovrà fornire all’azienda 22.000 nomi: sono quelli dei firmatari che avevano sottoscritto una petizione per bloccare la realizzazione dell’impianto a San Giorgio di Nogaro (Udine).
Il progetto relativo all’acciaieria, frutto di un accordo tra il gruppo italiano e quello ucraino Metinvest, era stato sospeso dalla Regione dopo la raccolta firme dei cittadini preoccupati per i possibili rischi ambientali.
Danieli aveva chiesto 100.000 euro di danni, oltre ai nomi dei firmatari, ma la Regione aveva rifiutato di fornire i nominativi per motivi di privacy.
I cittadini temono una possibile causa da parte della multinazionale contro i 22.000 firmatari. Danieli, invece, giustifica la richiesta con la necessità di verificare la validità delle firme.
Adesso, affermano i legali di Danieli, questa operazione potrà avvenire. Secondo il TAR, infatti, la sottoscrizione di una petizione pubblica è un’adesione implicita alla pubblicazione del proprio nome.
Si rischia tuttavia “un indebolimento dell’esercizio politico del cittadino”, avverte l’avvocato Carlo Monai, legale dei comitati ‘No acciaieria‘: “Da oggi sarà più cauta l’adesione alle iniziative di sensibilizzazione della pubblica opinione“, dichiara l’avvocato.
Monai si chiede anche come agirà Danieli avendo a disposizione i nomi dei firmatari contrari all’acciaieria. Nel frattempo, il consigliere regionale Furio Honsell difende il “diritto al dissenso“ e chiede al presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, di presentare ricorso al Consiglio di Stato.
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