di Gianni Rosini | 20 GIUGNO 2022
Sembrano lontani i tempi in cui, nel 2017, sia il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che il sottosegretario Manlio Di Stefano, allora entrambi all'opposizione, misero le loro firme, insieme ad altri 244 parlamentari, un record a livello mondiale, sull'impegno per la proibizione delle armi nucleari promosso da Ican. Oggi l'Italia, a differenza di Germania, Belgio e Paesi Bassi, non parteciperà al vertice organizzato da Ican.
Ospitare sul proprio territorio bombe atomiche americane e allo stesso tempo partecipare a un summit sulla proibizione delle armi nucleari. Nessun imbarazzo per tutti i Paesi europei coinvolti, tranne che per l’Italia.
Il nostro governo è infatti l’unico in Ue a far parte del cosiddetto nuclear sharing, ossia quel gruppo di Paesi che non hanno una propria tecnologia nucleare ma ospitano testate di Stati alleati, ad aver deciso di non prendere parte alla Conferenza degli Stati parti del Trattato per la proibizione delle armi nucleari in programma a Vienna dal 21 al 23 giugno. Mentre Germania, Belgio e Paesi Bassi, anche loro parte del gruppo che ospita le armi americane, presenzieranno, l’Italia ha scelto di stare al fianco dell’altro membro del nuclear sharing, l’unico non europeo: la Turchia, anch’essa assente.continua a leggere...
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