Chi vive seguendo un ideale è mosso da logiche sconosciute dai guerrafondai che seguono la via del denaro e del potere.
L'Ucraina, nella mente dei guerrafondai occidentali che alla fine del 2013 ordirono il golpe di Euromaidan, era ed è una colonia, una nuova terra da sfruttare. Null'altro.
Ma poiché i guerrafondai non possono ammettere pubblicamente la disumanità delle proprie posizioni volte a sostenere guerre di sfruttamento dei popoli, è stato coniato il termine "putiniano", nel tentativo di disprezzare, condannare e isolare chiunque contestasse tali politiche di guerra.
Chi oggi viene additato come un putiniano, esprime in realtà un pensiero pacifista, è un soggetto pensante che lotta per la soluzione diplomatica, e spesso è un idealista che, in quanto tale, non si lascia in alcun modo intimidire da gogne o liste di proscrizione le quali, su di lui, hanno come unico effetto quello di rinnovare la spinta ideale.
Tale meccanismo è oscuro e incomprensibile a chi si muove secondo l'esclusiva logica del guadagno.
Ecco dunque come suona il titolo del dossier del Corriere, uscito domenica in edicola, alla luce di questa consapevolezza linguistica: "Influencer e opinionisti. Ecco i pacifisti d'Italia".
Ringraziamo ancora il Corriere per averci svelato i loro nomi.
Chiunque abbia stilato la lista (il Copasir nega e a oggi è un mistero), ricordi di inserire, la prossima volta, anche Papa Bergoglio, uomo di pace che, in questi mesi, non le ha mandate a dire.
------------------
Nessun commento:
Posta un commento