Attesa per l'incontro su Recovery con i ministri di Iv che promette di aprire la crisi
Il governo entra in Consiglio dei ministri quasi in frantumi. La giornata è trascorsa tra scontri a distanza, offerte e rifiuti, detti e non detti, strategia limata attraverso social, agenzie di stampa e siti, dichiarazioni anche anonime e repliche altrettanto anonime. In questo modo è stato preparato dai partiti di maggioranza l’appuntamento decisivo per le sorti del governo Conte: il Cdm di questa sera. Che potrebbe anche essere l’ultimo di questo esecutivo. In realtà la riunione è decisiva anche per le sorti del Paese, dal momento che deve essere approvato il Recovery plan, il piano di investimenti per far ripartire il Paese dopo la pandemia. Ma al centro del dibattito, quest’oggi, sono rimbalzate di più le parole “ministeri” e “responsabili”, che quelle che riguardano la crisi economica in atto.
Il leader di Italia Viva Matteo Renzi potrebbe ritirare le due ministre che fanno capo al suo partito, al più tardi potrebbe farlo domani nella già annunciata conferenza stampa aprendo ufficialmente la crisi di governo. Anche se la crisi, come è evidente, è già nei fatti. Di certo la riunione fissata alle 21.30 sarà il primo vero campo di battaglia dopo un silenzio, quello tra Conte e Renzi, che dura ormai da molti giorni. Forse troppi.
Il messaggio che arriva dal Movimento 5 Stelle e da Conte è il seguente: se Renzi si sfila e apre formalmente la crisi di governo, sarebbe sbarrata la strada a qualsiasi altra soluzione che tenesse dentro Italia viva. Un avvertimento rivolto al leader di Italia Viva il cui obiettivo, è il sentore che hanno a Palazzo Chigi, sarebbe quello di defenestrare Giuseppe Conte e dar vita a un nuovo esecutivo sostenuto dalla stessa maggioranza che appoggia l’attuale governo. La crisi si sta consumando in questo botta e risposta a distanza fatto anche di offerte. “Sì, ci hanno chiesto se volevamo ministeri in più, non dico quali”, ammette Ettore Rosato, capogruppo alla Camera, su Rainews24. Ma “ormai è questione di ore – avrebbe confidato Renzi - il Conte ter lo ha cancellato Conte”, come riporta l’Huffpost.
Ecco quindi che le minacce dei pentastellati (e del premier) sembrano, almeno ufficialmente, non smuovere i renziani, che tengono il punto e fanno sapere di non avere alcuna intenzione di indietreggiare. “Io non volevo far fuori Conte, ma me stesso da questo governo. Ormai ci siamo. Non ci metto la faccia sullo spreco di denaro pubblico”, dice Renzi parlando al Senato durante una pausa dei lavori parlamentari. “Evidentemente hanno i numeri per andare avanti e se vogliono gli posso anche cedere qualcuno... Me ne andrò all’opposizione”. E convoca la riunione dei gruppi parlamentari di Italia Viva per domani sera alle 22 quando il quadro sarà più delineato. Per il vicesegretario del Pd Andrea Orlando tuttavia non è detta l’ultima parola: “Mai più con Renzi? Mai dire mai”.
Per ora Conte a sua volta sembra essere sempre intenzionato ad andare alla conta in Aula. “Penso che Conte sostituirà le ministre di Italia viva che si dimetteranno e poi andrà alle Camere per chiedere la fiducia”, sostiene sempre Renzi. Dunque, restano in campo le dimissioni di Bellanova e Bonetti che, secondo gli ultimi rumors di palazzo, dovrebbero essere presentate al massimo domani, dopo il via libera questa sera in Cdm al Recovery plan. Inoltre Italia Viva dirà sì anche allo scostamento di bilancio da 24 miliardi che servirà a finanziare il decreto Ristori 5 e dirà sì alla proroga dello stato d’emergenza. Luigi Marattin, presidente della commissione Finanze della Camera e tra i più vicini a Renzi, lo anticipa a Huffpost: “Ci mancherebbe. Nonostante tutto quello che qualcuno possa pensare di noi - o dell’alacrità con cui ci vogliono far passare per pazzi traditori - noi stiamo solo cercando di far sì che si capisca la fase cruciale che sta vivendo la Repubblica, e quanto bisogno ci sia di un governo pienamente all’altezza”. Torna il refrain del “via Conte” ma per un nuovo premier sostenuto da questa stessa maggioranza: Pd, M5s, Italia Viva e Leu. Lo stesso Renzi ha assicurato al ministro della Salute, Roberto Speranza – atteso domani in parlamento per illustrare le nuove misure anti Covid che entreranno in vigore dal 16 gennaio - il sostegno alla risoluzione di maggioranza.
Nonostante questo, in molti nella maggioranza danno ormai per scontato lo showdown. Il Movimento 5 stelle fa partire il fuoco di fila contro i renziani: “O sostegno a Conte o non ci sarà un nuovo governo con Italia Viva”. Non è un caso se nelle ultime ore si sia intensificata la caccia ai responsabili, a coloro che pur essendo oggi all’opposizione sarebbero disposti ad entrare in maggioranza al posto di Italia Viva. Il centrodestra è scettico, Silvio Berlusconi non crede al cambio di maggioranza. Ma i tra i 5Stelle rimbalza questa idea: “Ben vengano i responsabili”. Fumo negli occhi fino a un po’ di tempo fa, ma adesso va bene tutto pur di far paura a Renzi, affinché ci ripensi, o per restare a galla anche senza Italia Viva.
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