MILANO - "Nell'opinone di alcuni la Banca d'Italia avrebbe sempre detto che "andava tutto bene" e avrebbe sottovalutato la situazione quando con la seconda recessione, innescata nel 2011 dalla crisi dei debiti sovrani, una nuova ondata di deterioramento della qualità dei crediti si è aggiunta a quella sopportata dalle banche nel triennio precedente. Non è vero". Così il governatore di Bankitalia Ignazio Visco in audizione alla Commissione banche, precisando che già 2012 aveva lanciato un allarme sul peggioramento della qualità del credito. Una relazione nella quale Visco spiega "in modo chiaro che la Banca d'Italia non ha mai fatto pressioni su nessuno per favorire la Banca Popolare di Vicenza o sollecitarne un intervento. Mai"...
L'audizione del governatore arriva in una settimana-chiave dei lavori della Commissione banche. Alla vigilia è stata la volta del ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, che per quasi sei ore ha prima ripercorso le crisi del credito italiano e quindi - rispondendo alle domande dei commissari - è entrato nel vivo delle polemiche della gestione delle risoluzioni. "Io non ho autorizzato nessuno e nessuno mi ha chiesto un'autorizzazione, la responsabilità" del settore bancario "è in capo al Ministro delle finanze che d'abitudine ne parla con il Presidente del Consiglio", ha detto a chi gli chiedeva dei colloqui tenuti dai ministri Maria Elena Boschi e Graziano Delrio sulla vicenda Banca Etruria. Parole che sono suonate come una presa di posizione nei confronti dei colleghi di governo e che hanno chiamato il Tesoro a una precisazione successiva: "La gestione delle crisi bancarie è stata effettuata esclusivamente dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, in stretto coordinamento istituzionale con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Banca d'Italia", hanno detto fonti del Mef per "evitare strumentalizzazioni". "Richieste di autorizzazione come quelle ipotizzate nel corso dell'audizione non sono plausibili e come ha risposto il Ministro Padoan non sono state formulate", hanno aggiunto.
Anche nei confronti di Bankitalia, un primo passaggio di Padoan sul fatto che "in alcuni singoli casi la vigilanza poteva fare meglio" è stato poi precisato: "Quello che avevo in mente è che ci possono essere stati ostacoli nella vigilanza" e "quello delle banche venete è un esempio nel quale la vigilanza non si è potuta esperire completamente.
Il presidente della Commissione, Casini, ha introdotto i lavori sottolineando i "profili di criticità" fin qui emersi, in particolare nella comunicazione tra Consob e Bankitalia sulle crisi bancarie e le "problematicità" sulle capacità preventive degli strumenti di vigilanza. Con l'audizione di Visco, si chiude la parte dei lavori dedicata proprio alle autorità. Il prossimo nome sottolineato in rosso tra coloro che verranno auditi è quello di Federico Ghizzoni, ex ad di Unicredit, che secondo alcune ricostruzioni (smentite dall'interessata) sarebbe stato invitato a occuparsi del dossier di Banca Etruria da Boschi.---
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