giovedì 25 febbraio 2016

L'Italia serva degli USA non farà nulla sulle intercettazioni

Berlusconi e Obama
© Sputnik.
Mondo
Mario Sommossa

Chissà perché alla notizia delle intercettazioni che gli americani facevano sulle telefonate del nostro Presidente del Consiglio mi sono venute alla mente queste due citazioni!

" Il servo fedele e onesto sempre rimarrà servo e mai uscirà di servitù" (Nicolò Machiavelli — cito a memoria).
" La servitù è quasi come una di quelle erbe amare che dopo che sono state macerate e ammorbidite nella bocca degli uomini diventano piacevoli" (Baldassar Castiglione).
In realtà ci sarebbe da stupirsi che ci si stupisca. Che gli Stati Uniti siano la potenza dominante nel mondo e che noi si sia niente più di una colonia che gode di una finta indipendenza è addirittura un'ovvietà. D'altra parte, nella storia umana si è sempre verificata la stessa cosa: chi è più forte impera, detta le condizioni e fa quel che vuole. Solo tra pari esiste uguale dignità e noi europei, dalla fine della seconda guerra mondiale, non siamo più "pari". Certamente, il metodo "del comando" è cambiato e, forse a causa della comunicazione globale, si cerca almeno di salvare le forme. Tuttavia, ciò che non è visibile, o almeno non dovrebbe esserlo, della forma se ne frega e il più forte impone le sue regole.
Indignarsi è bello, e forse anche giusto, ma cosa si può fare per cambiare le cose?
Tutti abbiamo sempre saputo che gli americani ci spiavano e ci condizionavano, ma non averne l'evidenza ci consentiva di far finta di nulla. Quando si apprese che anche la Cancelliera Merkel e il Presidente francese Hollande erano stati intercettati, qualcuno in Italia, pur senza dirlo, si sentì umiliato: non ascoltano noi perché non contiamo nulla. Beh, ora, abbiamo la certezza che anche noi contavamo qualcosa....
Si scopre, dalle conversazioni registrate, che perfino i nostri partner europei non erano così amichevoli nei nostri confronti. Arrivarono anche a minacciare il nostro Presidente del Consiglio e, molto probabilmente con complicità interne, a obbligarci al cambio dei nostri governanti che erano stati democraticamente scelti.  Non è certo la prima volta che succede nella nostra storia recente. Qualcuno ricorda come fu eliminato dalla scena politica Bettino Craxi, l'unico vero statista, assieme ad Alcide De Gasperi, presente nella nostra storia dopo il '45?
 
Ora cosa potremmo fare? La decisione di convocare l'ambasciatore americano per chiedere spiegazioni e le formali proteste sono una mossa obbligata. Tuttavia il loro unico scopo resta quello di salvare il gioco delle apparenze. Anche la possibile creazione di una commissione parlamentare d'inchiesta, sempre ché riesca a concludere qualcosa, potrà essere utile solo agli storiografi di domani.  Altre iniziative non ci sono consentite.
C'è però una domanda che dovremmo porci e che è tutta interna al nostro Paese. Che cosa ha fatto il nostro controspionaggio? E' semplicemente stato inutile o inefficiente oppure, più servo dei servi, ha chiuso un occhio o ha perfino collaborato?
La risposta a questa domanda non è peregrina perché, in caso di manifesta incapacità, qualcuno dovrebbe provvedere. Se però, al contrario, si fosse trattato addirittura di complicità, significherebbe che non siamo più solo servi, siamo addirittura schiavi.---------

L'opinione dell'autore può non coincidere con la posizione della redazione.

Nessun commento:

Posta un commento