30 anni fa Bettino Craxi osò sfidare gli USA: a Sigonella iniziò la sua fine.
30 anni fa “La notte di Sigonella” – Su Bettino Craxi si può dire di
tutto, ma nella nostra Storia è stato l’unico politico che ha avuto le
palle di farsi rispettare dagli Stati Uniti! …E questa è stata anche la
sua fine? Craxi, a Sigonella iniziò la sua fine
Trent’anni addietro, nella notte tra il 10 e l’11 ottobre del 1985,
Bettino Craxi osò sfidare gli Stati Uniti d’America: a Sigonella iniziò
la sua fine.
Il volo atterrato con i terroristi
Oggi gli avvenimenti che precedettero e seguirono quella notte
potrebbero essere un’ottima trama per una fiction a puntate, una fiction
di quelle che solo gli americani sanno costruire con grande maestria
quando fanno a riferimento a “fatti” veramente accaduti, ma quella notte
d’autunno in quell’aeroporto di Sigonella (dove allora ancora contavano
gli italiani) si rischiò tanto. Non ci sono immagini (almeno, fino ad
ora, se ci sono, non sono disponibili se non in qualche spezzone Rai)
che possano documentare con efficacia quanto si verificò in quelle ore
drammatiche. Ore drammatiche che segnarono l’ultimo atto del sequestro
della nave Achille Lauro da parte di un gruppo di terroristi palestinesi
avvenuta il 7 ottobre alle ore 13.07, mentre si apprestava a lasciare
le acque egiziane per approdare in Israele, al largo di Port Said, in
Egitto, la nave da crociera viene dirottata dai terroristi palestinesi.
Arafat invia Abu Abbas e il 9 ottobre sembra delinearsi una soluzione
senza spargimento di sangue: la nave viene liberata e i dirottatori e
Abu Abbas vengono imbarcati su un Boeing dell’EgyptAir. Si scopre, nel
frattempo, che un passeggero paralitico è stato ucciso e scaraventato in
mare: la reazione USA è immediata: il presidente statunitense Ronald
Reagan, mentre era in volo da Chicago a Washington, decide di accogliere
la proposta del Consiglio di sicurezza, disponendo unilateralmente di
intercettare l’aereo egiziano.....
Delta Force
Dalla portaerei USS Saratoga in navigazione nel Mediterraneo
decollano quattro F-14 Tomcat che affiancano l’aereo poco sopra Malta.
Alle 23.50 del 10 ottobre la Casa Bianca chiama il premier Bettino Craxi
e annuncia: il Boeing dell’EgyptAir, con a bordo i dirottatori e Abu
Abbas, è stato intercettato da quattro caccia F-14 e obbligato a
dirigersi verso l’Italia. Di lì a pochi minuti tutti i velivoli saranno a
Sigonella. L’America vuole tutto e subito: la consegna degli assassini e
dei mediatori palestinesi per trasferirli immediatamente negli Usa.
Opposta la linea di Bettino Craxi: i sequestratori hanno colpito una
nave italiana in acque internazionali, dunque devono essere processati a
Roma e non negli Stati Uniti. Inoltre Abu Abbas è un mediatore e non un
complice, anche se il commando appartiene alla sua fazione. Gli F-14
americani dirottano l’aereo egiziano sulla base di Sigonella, dove già
dal 1959 esiste l’insediamento della Naval Air Facility della VI Flotta
USA nel Mediterraneo. L’autorizzazione del Comando italiano
all’atterraggio del volo egiziano arriva solo quando il velivolo aveva
già dichiarato l’emergenza combustibile e appariva evidente che non
sarebbe stato in grado materialmente di procedere oltre.
Craxi-Reagan
Il Boeing egiziano atterra a Sigonella e viene subito accerchiato da
venti carabinieri e trenta avieri armati del VAM, che a loro volta
vengono accerchiati dalle forze d’assalto della “Delta Force” del
generale Carl Steiner in precedenza atterrati con due Lockheed C-141
Starlifter dei Navy SEAL. A loro volta i militari americani vengono
circondati da altri carabinieri, che erano nel frattempo arrivati dalle
caserme di Catania e Siracusa. Tutti pronti a far fuoco. Alla fine
Ronald Reagan cede e sotto il controllo di quattro ufficiali USA (e
cinque militari addetti al collegamento via radio), i quattro terroristi
vengono consegnati agli italiani e trasferiti a Ciampino.
Achille Lauro
Una vicenda nota, questa ricordata sommariamente, che ora viene
riproposta in un libro edito da Mondadori dal titolo “La notte di
Sigonella”, con la firma come autore dello stesso Bettino Craxi, che
raccoglie molti documenti inediti e la corrispondenza declassificata
statunitense. Già nel 2001 un quaderno della Fondazione Craxi, a cura di
Franco Gerardi, metteva in luce quella vicenda che, all’epoca,
inorgoglì gli italiani per le decisioni prese dal loro premier. Poi,
come sempre accade alle vicende umane, si è dimenticato e ogni cosa è
tornata nella “normalità”. Probabilmente per Bettino Craxi “la notte di
Sigonella” fu il punto di partenza del suo declino e della sua forse non
meritata fine politica.Trent’anni addietro, nella notte tra il 10 e l’11 ottobre del 1985,
Bettino Craxi osò sfidare gli Stati Uniti d’America: a Sigonella iniziò
la sua fine.
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