Il Papa: «L’uomo che si crede Dio si impadronisce di tutto, devasta il Creato, crea gli scarti: poveri, bambini affamati. Sembra che siano persone che non contano».
Ha quasi un grido profetico , un grido che riecheggia le parole dell Apocalisse di San Giovanni, Papa Francesco, durante l’omelia della Messa di Ognissanti, al cimitero monumentale di Roma, al Verano. «Noi - ha detto il Pontefice - siamo capaci di devastare la Terra e questo lo stiamo facendo, lo facciamo. Devastare il creato, la vita, le culture, i valori, la speranza. E quanto bisogno abbiamo della forza del Signore perche’ sigilli col suo amore e forza per fermare questa pazza carriera di distruzione di quello che lui ci ha dato, delle cose più belle che Lui ha fatto per noi affinché noi le facessimo crescere? L’uomo si impadronisce di tutto, si crede Dio, si crede il Re e le guerre che continuano non precisamente per seminare grano di vita ma per distruggere. E’ l’industria della distruzione e’ anche un sistema di vita».
Peggio dei bombardamenti......
Francesco ha poi detto di aver visto subito prima della messa le foto del bombardamento di Roma, settantuno anni fa, e di aver pensato: «Questo è stato tanto grave, tanto doloroso, questo è niente in comparazione di quello che oggi toccate». Il Pontefice che ha indicato le conseguenze dell’ opera di distruzione. «Quando le cose non si possono sistemare si scartano: i bambini, gli anziani, i ragazzi senza lavoro. Si scartano i popoli». «Adesso incomincia il freddo - ha proseguito Papa Francesco , con implicito riferimento alla drammatica situazione dei profughi iracheni e siriani - Questi poveri che devono fuggire per salvare le vite dei propri cari e vivono in tende senza medicine, affamati perche’ “Dio uomo” si è impadronito del creato. Ma chi paga la festa? Loro. I piccoli, i poveri. Quelli che da “persone” sono finiti in scarto e questo non e’ storia antica, succede oggi. Anche qui».
Moltitudini di bambini affamati considerati altra specie
«Dirò di più: sembra che questa gente (scartata, ndr.), questi bambini affamati, ammalati, sembra che non contino, che siano di un’altra specie, che non siano umani», Papa Francesco ha aggiunto nell’omelia tenuta a braccio .«Questa moltitudine è davanti Dio - ha aggiunto il Pontefice - e chiede “per favore salvezza, per favore pace, per favore pane, per favore lavoro, per favore figli e nonni, per favore giovani con la dignità di poter lavorare...”».
La grande tribolazione
Infine : «Vorrei che dedicassimo la festa di Tutti i santi alle vittime, (della devastazione dell’uomo sull’uomo e sulla natura, ndr) a tutti questi santi sconosciuti, peccatori come noi e peggio di noi, ma i distrutti, a questa tanta gente che viene dalla grande tribolazione, la maggior parte del mondo è in tribolazione e il signore santifica questo popolo peccatore come noi, lo santifica con la tribolazione».
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