C’è chi rivendica un «effetto Mirabello», chi collega il taglio del cordone ombelicale all’inizio dell’era Alfano, chi legge in questo addio la definitiva emersione di una incompatibilità politica da tempo evidente. Di certo il lungo divorzio da Futuro e Libertà di Andrea Ronchi, Adolfo Urso e Pippo Scalia si è consumato ufficialmente ieri con un comunicato. «La proposta di Alfano di una costituente popolare per un soggetto politico ispirato a valori e programmi del Ppe e la decisione di Berlusconi di non ricandidarsi nel 2013, con la scelta delle primarie quale strumento di rinnovamento e di partecipazione, aprono nuovi scenari per il centrodestra. Da subito quindi intendiamo lavorare, in piena autonomia e senza vincoli di partito, per costruire la nuova casa dei moderati». È la celebrazione di un addio, la chiusura definitiva di una fase e l’adesione a un nuovo progetto che ha «pienamente convinto» i tre parlamentari. Ma anche uno strappo profondo, impossibile da raccontare senza soffermarsi sulle implicazioni emotive che questa scelta comporta per uomini che con Gianfranco Fini hanno condiviso larghissima parte della loro vicenda umana e politica e hanno provato a indossare un abito non loro fino a restarne prigionieri proprio nel nome di un’amicizia più che ventennale...
continua...http://www.ilgiornale.it/interni/ronchi_e_urso_pdl_alfano_ci_ha_convinti_
PS: " questo o quello(partito), per me (noi) pari son".....
Buona notte da umberto marabese
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