di Domenico Gallo
Con tutto il rispetto dovuto al Presidente della Repubblica, che interpreta l’unica istituzione del circuito politico-rappresentativo non controllata da Berlusconi e che, nello svolgimento della sua funzione, ogni giorno, deve fronteggiare le pulsioni selvagge verso la dittatura della maggioranza, non possiamo accettare che attraverso le parole autorevoli del Presidente (ed in larga parte condivisibili) si continui ad accreditare la vulgata di uno scontro fra “politica” e toghe, che nella realtà non esiste.
Occorre dire in modo chiaro e tondo che non esiste alcuno scontro fra politica e toghe.
Esiste solo nella fiction, nella narrazione berlusconiana di un immaginario Paese dei balocchi, guidato da un Sovrano intemerato, novello San Giorgio, che ha salvato l’Italia dal comunismo ed adesso è insidiato dal drago dei magistrati-comunisti che brandiscono il codice per annientare gli effetti del voto...
Con tutto il rispetto dovuto al Presidente della Repubblica, che interpreta l’unica istituzione del circuito politico-rappresentativo non controllata da Berlusconi e che, nello svolgimento della sua funzione, ogni giorno, deve fronteggiare le pulsioni selvagge verso la dittatura della maggioranza, non possiamo accettare che attraverso le parole autorevoli del Presidente (ed in larga parte condivisibili) si continui ad accreditare la vulgata di uno scontro fra “politica” e toghe, che nella realtà non esiste.
Occorre dire in modo chiaro e tondo che non esiste alcuno scontro fra politica e toghe.
Esiste solo nella fiction, nella narrazione berlusconiana di un immaginario Paese dei balocchi, guidato da un Sovrano intemerato, novello San Giorgio, che ha salvato l’Italia dal comunismo ed adesso è insidiato dal drago dei magistrati-comunisti che brandiscono il codice per annientare gli effetti del voto...
PS: Condivido e sottoscrivo.
Saluti, umberto marabese
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